Inzia la sfida. Per la la gioia di tutti i suoi fan è partito ufficialmente il Campionato Nazionale di Ruzzle, l’ormai famosissimo paroliere in formato App prodotto dagli svedese della Mag Interactive e diventato una vera e propria mania che ha contagiato più di 25 milioni di utenti nel mondo. Gli iscritti sono già più di 45mila e la gara, partita ufficialmente l’11 marzo, durerà fino a metà aprile.
La partita come al solito si baserà su una sfida a tre manches “uno contro uno” e, una volta vistosi assegnare un avversario, è sufficiente sfidarlo inserendo il nickname nella voce “Aggiungi Amico”.
La vita è l’elemento cardine del gioco, ognuno ne avrà a disposizione 5 ( 6 se ci si è iscritti prima dell’11 marzo). Lo scopo ovviamente è quello di vincere la partita per scalare la classifica, in caso di vittoria infatti si passa al turno successivo ed il vincitore dovrà eseguire lo “screenshot” tramite l’applicazione del campionato.
In caso di pareggio la sfida dovrà essere ripetuta fra gli stessi contendenti mentre in caso di disfatta al giocatore “sconfitto” verrà tolta una vita da quelle a disposizione. Quando si arriverà a” zero vite” non sarà più possibile lanciare nuove sfide ma soltanto raccogliere quelle che eventualmente si riceveranno.
Ed arrivano brutte notizie per gli “imbroglioni”, infatti gli organizzatori dichiarano:
Zero tolleranza per i cheater ed i truffatori. Non sarà possibile barare a Ruzzle, eventuali comportamenti fraudolenti, come ad esempio l’utilizzo di dispositivi volti ad alterare il risultato delle partite, potranno comportare l’esclusione del giocatore dal Campionato”
I premi in palio per chi arriverà ai livelli più alti sono un computer portatile per il primo classificato e due buoni acquisto in beni tecnologici (uno da 500 e uno da 300 euro) per il secondo e terzo. Inoltre, ci saranno premi settimanali a seconda della tipologia di giocatore: L’assiduo, per chi ha giocato più partite durante la settimana, o Il fenomeno, per chi ha raggiunto il punteggio più alto in una sola partita.
Tutto è pronto dunque, non resta ormai che sfidarsi a colpi di parole.
In bocca al lupo.
Claudio D’Addio
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