[dropcap]”P[/dropcap]ensare al pensiero” non è un’abilità esclusiva degli esseri umani. Un nuovo studio statunitense ha infatti scoperto che gli scimpanzé posseggono capacità metacognitive che permettono loro di riflettere sui propri pensieri e di avere consapevolezza del perché e del come agiscono in un modo rispetto che in un altro in una data situazione. La scoperta è di un team di ricercatori coordinati da Michael Beran e Bonnie Perdue del Georgia State Language Research Center (LRC) e David Smith dell’Università di Buffalo. L’indagine è stata pubblicata sulla rivista “Psychological Science” ed ha coinvolto le scimmie antropomorfe Pan troglodytes (Blumenbach 1776) o scimpanzé comuni, in diversi compiti metacognitivi che hanno dimostrato come questi animali siano capaci di adattare le proprie azioni in relazione all’affidabilità che attribuiscono ai propri pensieri correlati alla promozione o meno delle attività. Gli scimpanzé si sono rivelati in grado di riflettere su un livello metacognitivo e di muoversi di conseguenza in situazioni in cui è necessario fare una scelta tra più opzioni.
La dimostrazione dell’esistenza della metacognizione nei primati ha implicazioni importanti sulla comprensione dei meccanismi che hanno portato alla comparsa della mente auto-riflessiva durante l’evoluzione cognitiva negli esseri umani – hanno spiegato gli autori.
Scoperta questa, che avvicina sempre di più i primati all’uomo dal punto di vista evoluzionistico e che conferma che le scimmie sono gli animali più intelligenti dopo gli esseri umani.
Bruna Di Matteo