
“Vincere aiuta a vincere”. Si potrebbe sintetizzare così, il momento splendido del Napoli che, anche questa sera, ha deliziato i propri tifosi, battendo di misura il Bruges, in una partita insignificante, ai fini della qualificazione e del primato nel girone di Europa League, già ampiamente in cassaforte. Il compito che si presentava, agli azzurri, era alquanto insidioso, sia a causa delle scarse motivazioni, soprattutto emotive, legate alla sfida, sia in proiezione, del “big match”, contro l’Inter, che si svolgerà, in un San Paolo, stracolmo, lunedì sera. Tuttavia, in conferenza stampa, Sarri, aveva manifestato la propria voglia di vincere, a prescindere dall’importanza o meno della partita, dichiarando, questo test, “molto significativo per il Napoli, per osservare i progressi, effettuati, durante l’ultimo periodo”.
La voglia di vincere, accomuna, tutti coloro che si avvicinano al mondo del calcio, ma saperla trasmettere, efficacemente, ai calciatori, è una dote riservata ai migliori allenatori del mondo. Ed è in questo, che si concretizza, la filosofia “sarriana”: calciatori, relegati ai margini della rosa, nelle precedenti gestioni, stanno sfoderando prestazioni encomiabili, coniugando disciplina tattica e qualità tecniche, con una sorprendente gestione, dell’ampio possesso palla, che non è più prevedibile e sterile, ma veloce ed intelligente, caratterizzato da numerose verticalizzazioni, volte ad aggirare le difese avversarie. Ma, prescindendo dagli aspetti tecnici, è sulla “testa” che Sarri, sta costruendo le basi, per raggiungere vette importanti, che fanno sognare davvero, così come non accadeva da anni, i supporters partenopei. Chapeau Sarri.