[dropcap]P[/dropcap]agare per vivere in condizioni indecenti: questa è la dura realtà che gli abitati di San Pietro a Patierno sono costretti a vivere quotidianamente. I residenti ormai sono stanchi dei continui silenzi da parte dell’amministrazione comunale e lo sdegno si sta trasformando giorno dopo giorno in rabbia feroce come denunciato ai microfoni de Linkazzato.it da Raffaele Cozzolino, un cittadino del quartiere. La situazione è al limite del paradosso: i domiciliati delle case comunali di via dei Riggiolai, pagano puntualmente i fitti al Comune di Napoli ma la stessa amministrazione non si cura assolutamente di fornir loro la manutenzione ed i servizi di cui hanno pienamente diritto. Costretti a vivere in compagnia di enormi topi, di spazzatura ed erbacce gli abitanti, in preda alla disperazione, sono obbligati a “fare colletta” ed a pagare inservienti per pulire o, nella peggiore delle ipotesi, le pulizie se le fanno da soli. Servizio invece che dovrebbe essere garantito dal Comune così come l’illuminazione assente ma che puntualmente viene pagata. [divider]E non finisce qui: la palazzina in questione viene meno alle principali norme di sicurezza dato che non esistono estintori, non esistono allarmi ed il portone è perennemente rotto consentendo a chiunque la libera entrata. E cosa ben più grave è la presenza di evidenti infiltrazioni d’acqua e balconi crepati che annunciano un imminente crollo. Anche il diritto di ricevere la posta è stato negato agli sventurati, dato che il palazzo era privo addirittura delle caselle postali tanto da portare gli stessi a fornirsi da soli degli scomparti postali, ovviamente ancora a proprie spese. Le testimonianze raccolte sul posto ci hanno raccontato che in passato la posta veniva gettata per terra e che troppo spesso finiva con l’esser mischiata, confusa o addirittura strappata. L’unica spiegazione del Comune? La solita, l’onnipresente : “Non ci sono soldi”. [divider]Non si parla dunque solo di disagio, non si parla solo di manutenzione assente: ad essere messa in pericolo è la vita stessa dei cittadini. I rischi sono dati dai balconi e dalle pareti inagibili ma, in particolare, si tratta anche di reali minacce per la salute. Infatti la costante umidità a cui sono sottoposte le mura dello stabile hanno determinato il formarsi della muffa come denunciato da Salvatore, un abitante davvero preoccupato per la salute dei suoi cari. Il suo appartamento è letteralmente invaso dalla muffa che, nonostante i continui ritocchi ed aggiustamenti a proprie spese, continua puntualmente a riformarsi quasi con la stessa regolarità con cui Salvatore, come gli altri, paga il Comune e lo esorta alla disposizione di sopralluoghi e di disinfestazioni. La preoccupazione del giovane ormai è divenuta paura dato che i quattro bambini che vivono con lui sono tutti affetti da patologie respiratorie. Nonostante i perenni reclami da parte di Cozzolino, di Salvatore e di tutti gli inquilini dell’edificio, la situazione non è mai cambiata, le ricevute dei pagamenti aumentano, così come il degrado, così come la muffa, così come l’enorme silenzio attorno a questa vergognosa situazione. Cosa fare? Come far ascoltare la propria voce? Bisognerà attendere il crollo di un balcone? Dovrà per forza “scapparci il morto”? E’ assurdo che una società civile permetta alle persone di vivere in condizioni tanto disagiate, è assurdo che persone oneste e che lavorano per “sopravvivere” siano costrette a pagare per “non vivere”.
Intervista a Raffaele Cozzolino, un cittadino di San Pietro a Patierno
Intervista a Salvatore, un cittadino davvero “inkazzato”
Intervista radiofonica su Radio Kiss Kiss Napoli
Bruna Di Matteo