
Dal nostro inviato Francesco Carbone

Oggi, puntuale alle ore 10 San Gennaro ha ripetuto il miracolo che dal 17 agosto 1389 si rivive, come «dono, segno importante per la città», ma che l’Arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia ha chiesto ai fedeli di «non scambiare per un oracolo da consultare».

Il nuovo corso della Chiesa di Napoli si è visto anche dai chi ha potuto occupare i 450 posti all’interno del Duomo e i 200 sul sagrato. Infatti, su sua espressa indicazione, quest’anno non stati invitati sindacati, ordini professionali e alcuni associazioni, perchè i posti dovevano essere riservati ai fedeli. Stesso diktat per i candidati alla poltrona di Sindaco, per i quali non sono state previste sedie riservate in Duomo e dovevano conquistarsi uno dei posti riservati ai fedeli.
L’unico che ci ha provato, e ovviamente ci è riuscito, è Antonio Bassolino, che, va detto, è stato comunque presente negli ultimi anni, anche senza “scopi” elettorali.
L’Arcivescovo si è rivolto inaudita altera parte ai futuri amministratori della città, ricordando loro che «solo chi ama Napoli sarà capace di amministrarla, solo chi sentirà di appartenerle potrà servirla. La funzione delle istituzioni – ha aggiunto – non è la promozione delle carriere politiche ma è il servizio del bene comunitario. La politica non può essere semplice gestione dell’esistente, ma deve essere progetto, sogno. Napoli ha bisogno di un tempo nuovo».
Una preghiera particolare è stata chiesta per i genitori del piccolo Samuele , il bimbo, di quasi 4 anni, precipitato dal balcone di casa in via Foria, presso i quali ieri si è recato in visita a casa,
Tema sempre caro a don Mimmo è il lavoro e quindi un pensiero agli operai della Whirlpool e agli ultimi, ai poveri, a chi ha sbagliato e si è redento.
Nel registro degli assenti spicca il nome De Magistris, assenza che vale doppia, perché va contato sia come Primo cittadino, che come presidente della Deputazione di San Gennaro.
Don Mimmo è sceso fra i fedeli a distribuire la comunione e alle 11,30 ha riposto l’ampolla con le reliquie del festeggiato nella teca nella Cappella a lui dedicata.
San Gennaro si è fatto perdonare il ritardo degli ultimi appuntamenti compiendo il miracolo senza farsi pregare troppo, ma i napoletani si sono fatti perdonare per tutto quello che fanno patire quotidianamente a questa città martoriata?