E se San Domenico Maggiore – una delle poche basiliche del centro storico che ha superato le barriere architettoniche – diventasse esclusivamente un Museo? «Sarebbe davvero una grande perdita per i fedeli diversamente abili» dice ai microfoni de Linkazzato.it Aldo, un abitante del centro storico di Napoli che tra le tante chiese della zona – compreso il Duomo, in cui l’abbattimento delle barriere architettoniche non è andato a buon fine per tutti i diversamente abili – può ascoltare la santa messa solo a San Domenico Maggiore, grazie all’impegno del parroco, Don Antonio, che ha reso la chiesa accessibile a tutti grazie all’applicazione di alcune discesine.[divider]La notizia, ancora non ufficiale, della trasformazione della basilica in Museo, sta iniziando a destare non poche preoccupazioni tra i fedeli della zona che in questo posto hanno riposto l’unica possibilità di esercitare senza problemi la loro fede. In più la basilica vanta una storia davvero importantissima: voluta da Carlo II d’Angiò ed eretta, inizialmente in stile gotico tra il 1283 e il 1324, divenne la casa madre dei domenicani nel regno di Napoli e chiesa della nobiltà aragonese. Si trova nella omonima piazza e in più comprende un bellissimo convento, è proprio per questo che è un punto di riferimento importante per i residenti della zona e, renderla un luogo museale, sarebbe davvero una forte perdita – dal punto di vista cattolico – per i credenti.
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Ascolta l’intervento di Aldo ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli
Rossella Pardi