
Dopo la seduta di giovedì 8 agosto in Senato, si rincorrono voci di crisi. Le mozioni sulla Torino-Lione sono state votate in un clima incandescente tra Lega e 5 Stelle.
La mozione dei 5 Stelle, contrari all’opera, è stata bocciata con 181 no e 110 si, è stata fatta naufragare dall’intero centrodestra e dal Partito democratico.
Il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo minaccia l’alleato affermando che ci saranno conseguenze politiche e sarà il vicepremier Salvini a valutare eventuali venti di crisi.
Intanto Salvini a Palazzo Chigi chiede la testa di tre ministri ed ha annullato la tappa del beach tour prevista nel pomeriggio dell’ 8 agosto.
La mozione dei 5 stelle è quella politicamente più rilevante, punta a bocciare l’opera, nonostante il via libera arrivato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Per la senatrice del Movimento 5 Stelle Elisa Pirro la TAV è un’idea vecchia di 30 anni.

Tutte le attenzioni sono puntate sulla Lega che con il capogruppo Massimiliano Romeo lancia un avvertimento. “Diremo sì a tutte le mozioni pro Tav, anche quella del Pd”.
Su tutto però pesa la tensione altissima tra i due alleati di governo. Con Matteo Salvini che dice, a proposito degli attacchi grillini che gli insulti di Renzi, della Boschi e del Partito democratico lo divertono mentre gli attacchi quotidiani degli alleati del Movimento 5 stelle gli provocano sconforto.
A rendere acceso il clima contribuisce anche Matteo Renzi che afferma la quotidianità dei rappresentanti il Movimento 5 Stelle a mangiare bocconi amari.
A stemperare la tensione, solo qualche siparietto in aula. Nicola Morra del Movimento 5 stelle si è avvicinato a Renzi, regalandogli una cravatta No Tav.
Per giorni il Partito democratico si è diviso sul da farsi. Il leader Nicola Zingaretti e gli esponenti più vicini alla segretaria non avrebbero voluto sommare i voti Pd a quelli del centrodestra, lasciando esplodere la grana nella maggioranza, sperando in una crisi di governo.