[dropcap]T[/dropcap]ragedia sfiorata ieri mattina a Napoli, sulla Riviera di Chiaia, proprio a ridosso del Lungomare Liberato. L’ala del palazzo, che una volta ospitava il Consolato francesce, è crollata drammaticamente. Polvere, caos, urla, panico tra i cittadini. Solo per un caso fortuito non ci sono state vittime né dispersi. Molte le ipotesi sulle cause della catastrofe.
In seguito ad un problema ad una centralina elettrica limitrofa, a strani rumori e profonde crepe comparse sulle pareti degli ambienti, di buon mattino gli occupanti hanno iniziato ad allarmarsi, soprattutto quando il portiere dello stabile e alcuni vigili del fuoco li hanno invitati ad uscire tempestivamente dallo stabile: “Uscite, uscite, ci hanno detto”- come racconta uno dei superstiti che era nel fabbricato – “Ci hanno detto che stavano lavorando ad una cabina elettrica che era già crollata“. Le persone ancora sotto shock hanno descritto scene di panico, quasi paragonabili a quelle del crollo delle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001: “Ho visto il crollo, c’è stato poco tempo per scappare”, “Ero in strada e ho visto una decina di persone che scappavano e urlavano”.
Subito dopo il cedimento, sul posto sono giunti gli agenti del Commissariato San Ferdinando e dell’Ufficio di Prevenzione Generale ed i Carabinieri del Comando Provinciale. Accorsi poco dopo anche il Direttore Regionale e il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco. Ma come se ciò non bastasse si è poi scavato anche con le mani, visto che l’intervento con una ruspa ha provocato un secondo piccolo crollo, testimonianza, questa, di una situazione estremamente delicata e pericolosa. Tra i danni un’automobile della Polizia Municipale schiacciata da alcuni massi precipitati e solo per fortuna le tre vigilesse a bordo si erano allontanate dalla vettura proprio per effettuare insieme ad un ingegnere e ad un tecnico della metropolitana (di fronte all’area crollata c’è il cantiere della Linea 6 della metropolitana) dei controlli al civico 72. Anche un pullman fuori servizio dell’ANM è stato colpito da alcuni calcinacci precipitati: le porte centrali sono state distrutte ed i vetri frantumati, il conducente ne è uscito illeso. Salvata per miracolo anche una donna di 37 anni che era sotto la doccia che è stata portata via in accappatoio poco prima del disastro e soccorsa subito dal 118 per un lieve malore.
Tra le possibili cause del cedimento si sospetta di un’infiltrazione d’acqua o del carico eccessivo del transito delle auto dovuto alla chiusura di via Caracciolo. A tal proposito, il presidente della prima municipalità di Napoli, Fabio Chiosi, ha dichiarato: “Per il crollo alla Riviera di Chiaia sono in corso gli accertamenti tecnici per stabilire le cause. A mio avviso vi sono molteplici eventi che possono aver determinato il cedimento: lavori in corso da accertare nel palazzo, lavori per la realizzazione della stazione della Linea 6, ed il traffico pesantissimo che la Riviera di Chiaia sopporta da oltre un anno. Traffico che provoca vibrazioni agli stabili e le continue proteste dei residenti”.
Nel frattempo sono stati sgomberati circa 80 abitanti che il Comune ha sistemato temporaneamnete nella tendostruttura allestita dalla Protezione Civile in vista di ospitarli in alcuni alberghi della zona.