«Questo Salone sarà ancora migliore di quello dello scorso anno, perché ogni anno migliora», ha dichiarato ieri Dario Franceschini, il Ministro dei Beni e delle attività Culturali, alla conferenza stampa – alla quale erano presenti una ventina di ministri – di chiusura de Il Salone Internazionale del Libro di Torino, la grande manifestazione dedicata all’editoria nella nostra penisola ed organizzata da Rolando Picchioni e Ernesto Ferrero.
Quest’anno il 27esimo Salone, tenutosi dall’8 al 12 maggio 2014, ha registrato un incremento del +3% di visitatori rispetto all’annata precedente. I numeri parlano chiaro, infatti: nel 2013 si contavano 329.860 persone, mentre nel 2014 sono stati 339.752 a partecipare all’evento; dunque si sono sfiorate quasi le 340.000 presenze. Un’altra buona notizia riguarda l’incremento delle vendite, che sembrerebbe essere pari al +10%-+20% se confrontato alle stime del 2013.
In particolare Sperling&Kupfer registra il +50%, Voland il + 30%, Feltrinelli +20%, Adelphi il +16%, Mondadori ed Enaudi il +12%. Questa è un’informazione tanto piacevole quanto inaspettata, visto e considerato che in quest’ultimo anno è stata registrata una percentuale di persone, pari al +62%, che non leggono neanche un libro. «Un dato impressionante – dice il Ministro – è che nel 10 per cento delle famiglie italiane non ci sono più libri. Dobbiamo sfidare le televisioni. Avete fatto talmente tanti danni che adesso dovete risarcire parlando di libri. Nelle fiction non c’è mai un personaggio che legge; fanno di tutto ma non hanno mai un libro in mano». [divider]Sono stati tanti gli ospiti quest’anno, tra di essi c’erano Niccolò Ammaniti, Joe Lansdale, Barbel Becker, il cardinale Pietro Parolin, il cardinale Gianfranco Ravasi, Claudio Magris. Una bella iniziativa con dei risultati da record, in una città che ha saputo fare della cultura la sua prima scelta: «Torino ha creduto nella cultura – aggiunge Franceschini – e da città industriale è diventata città di cultura». La speranza è che questo sia solo l’inizio di una risalita verso la “fame di cultura”: unico bagaglio essenziale per potersi difendere.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
Quest’anno il 27esimo Salone, tenutosi dall’8 al 12 maggio 2014, ha registrato un incremento del +3% di visitatori rispetto all’annata precedente. I numeri parlano chiaro, infatti: nel 2013 si contavano 329.860 persone, mentre nel 2014 sono stati 339.752 a partecipare all’evento; dunque si sono sfiorate quasi le 340.000 presenze. Un’altra buona notizia riguarda l’incremento delle vendite, che sembrerebbe essere pari al +10%-+20% se confrontato alle stime del 2013.
In particolare Sperling&Kupfer registra il +50%, Voland il + 30%, Feltrinelli +20%, Adelphi il +16%, Mondadori ed Enaudi il +12%. Questa è un’informazione tanto piacevole quanto inaspettata, visto e considerato che in quest’ultimo anno è stata registrata una percentuale di persone, pari al +62%, che non leggono neanche un libro. «Un dato impressionante – dice il Ministro – è che nel 10 per cento delle famiglie italiane non ci sono più libri. Dobbiamo sfidare le televisioni. Avete fatto talmente tanti danni che adesso dovete risarcire parlando di libri. Nelle fiction non c’è mai un personaggio che legge; fanno di tutto ma non hanno mai un libro in mano». [divider]Sono stati tanti gli ospiti quest’anno, tra di essi c’erano Niccolò Ammaniti, Joe Lansdale, Barbel Becker, il cardinale Pietro Parolin, il cardinale Gianfranco Ravasi, Claudio Magris. Una bella iniziativa con dei risultati da record, in una città che ha saputo fare della cultura la sua prima scelta: «Torino ha creduto nella cultura – aggiunge Franceschini – e da città industriale è diventata città di cultura». La speranza è che questo sia solo l’inizio di una risalita verso la “fame di cultura”: unico bagaglio essenziale per potersi difendere.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
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