
Il manifesto del flash mob. Fonte: facebook.it
E’ arrivato il momento di fare qualcosa. L’incendio non ha distrutto solo Città della scienza, ma anche la nostra voglia di rinascere, dobbiamo ribellarci. E’ un attacco a tutti, il mio appello va ai cittadini per bene che spesso restano dietro le quinte per paura della sopraffazione violenta
E’ quanto scrive e propone l’organizzatrice sulla pagina del social network dopo un lungo sfogo di indignazione pubblicato all’indomani del tragico rogo. Uno sfogo fatto di amarezza e voglia di cambiamento:
Notte insonne. Per la mia Napoli stavolta. Città della Scienza in fiamme, distrutta. Quando ho visto la prima foto, ieri sera, ho pensato ad uno scherzo. Mi ricordava la coreografia del San Paolo. Pochi istanti per capire che, ahimè, era amara realtà. Un duro colpo a Napoli e ai napoletani . Quale è il significato? Perché? Al momento ci leggo una matrice malavitosa. Nuovi appalti in scadenza, nuove opere da realizzare. Una sfida alle istituzioni, una sfida alla parte sana dei napoletani. Possiamo restare inermi ad osservare e subire l’ennesimo affronto? Credo di no. Credo sia giunto il momento di dire BASTA. BASTA a chi vuole depredarci ancora. BASTA a chi continua a rubarci il futuro. BASTA a chi continua a giocare con le nostre vite. La parte sana dei napoletani deve dire BASTA. L’incendio di ieri sera non solo ha distrutto Città della Scienza ma bensì la nostra voglia di rinascere e a questo dobbiamo ribellarci. Riguarda tutti noi. Nessuno escluso. Dobbiamo capire che è un attacco a tutti i napoletani. A tutti quelli che ogni giorno con fatica lavorano e vivono nella città di Napoli e nella sua provincia. Il mio appello va a tutti i cittadini per bene, che per fortuna sono la maggioranza, spesso dietro le quinte per paura. Paura della sopraffazione violenta di questi BASTARDI che speculano sul nostro quotidiano. Imprenditori, commercianti, operai, impiegati, studenti, disoccupati, anziani, casalinghe, a TUTTI. Tutti noi dobbiamo comprendere che è il momento di fare fronte unico e riprenderci la nostra città. Pretendere dalle istituzioni atti concreti. Che rompano, una volta per tutte, gli accordi di non belligeranza sottoscritti decenni fa, se non addirittura secoli. Napoli ha già dato, troppo. Mai come in questo caso è e deve essere funzionale il detto “L’Unione fa la Forza”. Senza retorica. Agli amici avvocati chiedo di studiare se vi è la possibilità di costituirci parte civile per una causa contro ignoti, dove TUTTI i napoletani possono richiedere un risarcimento per danni alla propria sopravvivenza. Inoltre, come primo atto lancerei un Flash Mob da tenersi lì, sulle ceneri di Città della Scienza. Può sembrare inutile ma credo simbolico. Senza bandiere, senza appartenenze politiche. Solo il cuore napoletano. Al grido di “Napoli Risorgerà”. Sì, Risorgerà. Lo meritiamo. Lo dobbiamo pretendere.
Pensavo al giorno 10 marzo, ore 11:00. Cosa ne pensate? Date il Vostro contributo. Fate girare.
Una NAPOLETANA, orgogliosa di esserlo, molto INCAZZATA!
L’obiettivo dei manifestanti non è solo quello di portare il proprio contributo di solidarietà ma anche quello di ribellarsi ad un sistema che “continua a rubare il futuro”. Intanto, le adesioni lievitano velocemente, ma si deve tener conto della sistematica riduzione di partecipanti che si registra spesso nelle iniziative lanciate dalla rete. La speranza comunque resta forte così come la voglia dei napoletani di riscattarsi dai soprusi e dalle ingiustizie che troppo spesso questa città regala.
Bruna Di Matteo