Don Lello Sogno, parroco della chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, sita in via Pacio Bertini a Napoli, lancia un appello: “Ripara la tua chiesa”. Sono ben 300 mila gli euro previsti per le riparazioni di questo bene ecclesiastico: l’intonaco inizia a staccarsi dal soffitto, che dista circa 20 metri dalla navata. Non avendo i fondi il parroco chiede ai suoi fedeli un’offerta: un contributo economico che possa aiutare la struttura a non chiudere.
Originariamente ubicata nell’antico rione Carità, fu demolita negli anni cinquanta e ricostruita al Vomero, nei pressi di Piazza degli Artisti, e fu consacrata nel 1959 dal Alfonso Castaldo. Attualmente la chiesa svolge anche un’intensa attività di sostegno per le tante persone in difficoltà, ragion per cui la richiesta di un gesto di solidarietà in tal momento critico dovrebbe risultare quasi più spontaneo e sentito del solito.
Eppure, la prima domanda retorica da porsi, probabilmente, è: per qual motivo le spese sono totalmente a carico della Parrocchia e il Comune, la Regione e/o lo Stato non danno un loro piccolo apporto? Difficile accettare l’idea che in codesto periodo di difficoltà collettiva il cittadino debba pensare anche a come supportare una chiesa e facilitarne i lavori interni. Quasi paradossale, ma soprattutto, un ulteriore segno di indifferenza da parte delle Istituzioni. Ad ogni modo è possibile versare i contributi direttamente al parroco o tramite la banca Unicredit.
Francesca Saveria Cimmino