[dropcap]“[/dropcap]Probabilmente non ancora ad aprile, ma ci si può aspettare che a maggio, o al più tardi giugno, la Commissione deferisca nuovamente l’Italia in Corte Europea di Giustizia” per inadempienza rispetto alle norme previste dall’Ue sulla gestione dei rifiuti nella Regione Campania, e in particolare questa volta, per non aver dato esecuzione alla sentenza con cui la Corte, nel marzo 2010, aveva condannato le autorità italiane per aver “messo in pericolo” la salute delle persone e l’ambiente della città di Napoli e in tutta la regione.
E’ quanto affermato oggi a Bruxelles dalle fonti della Commissione Europea sottolineando che i servizi dell’ Esecutivo Ue ritengono “insufficiente” il piano che prevede la gestione e lo smaltimento dei rifiuti costruito dalle autorità locali e “non sufficientemente credibile” il cronoprogramma che non si intende attuare. Questa spiacevole situazione “va avanti da lungo tempo” e “l’Italia ha già avuto abbastanza avvertimenti” – hanno concluso le fonti.
Una seconda eventuale condanna da parte della Corte di Giustizia comprenderebbe molto probabilmente una multa molto salata, che sarebbe proporzionale alla gravità dell’infrazione e al tempo trascorso dalla prima sentenza a cui non è stata data esecuzione, più ingenti sanzioni pecuniarie di carattere giornaliero per ogni data di permanenza nella situazione d’infrazione.
Sempre in giornata, a Lussemburgo, il Tribunale di primo grado dell’Unione Europea ha bocciato i ricorsi dell’Italia contro il blocco del pagamento dei Fondi strutturali per la gestione dei rifiuti in Campania – deciso dalla Commissione nel 2008 – che era solo una prima forma di sanzione nel quadro complessivo della procedura d’infrazione iniziata nel 2007.
Vincenzo Nigri