[dropcap]A[/dropcap]pproderanno in piazza per dichiarare chiaramente e pubblicamente che la sperimentazione sugli animali è fondamentale per la ricerca. Si tratta dei ricercatori “pro-test”. Su Facebook già è scoppiato il passaparola: l’appuntamento, promosso da Pro-test Italia e Federfauna, è fissato per l‘1 giugno 2013 a Milano, scenario qualche settimana fa di un’incursione in cui un gruppo di animalisti ha liberato 200 topi ed un coniglio dallo stabulario del Dipartimento di biotecnologie mediche e medicina traslazionale dell’Università Statale. Le partecipazioni alla manifestazione, nel giro di poche ore dalla pubblicazione dei dettagli sul social network, sono arrivate a quota 470. In risposta a quelli che nel volantino vengono definiti “atti di estremismo contro la ricerca”, gli scienziati e i loro sostenitori si ritroveranno in via Mercanti, in pieno centro. Spiegano i promotori nell’invito a partecipare all’evento “Animali e ricerca: insieme per la vita”: “La sperimentazione animale ha permesso alla medicina di evolversi e poter realizzare scoperte che hanno migliorato la vita di noi basti pensare ai vaccini, che hanno permesso in quasi un secolo e mezzo di sconfiggere malattie come vaiolo, rabbia, poliomielite, epatite B. Un settore in cui questo tipo di sperimentazione ha permesso grossi risultati è quello dei farmaci: si ricordino medicinali per anestesie locali e totali, antiasmatici, antivirali, terapie per Hiv e chemioterapici, che hanno permesso di sconfiggere o almeno di rendere trattabili molte di quelle patologie che fino a pochi anni fa erano delle vere condanne a morte. Anche tutte le pratiche chirurgiche moderne sono successi della sperimentazione sugli animali: trapianti, macchinari per le operazioni a cuore aperto, pacemaker e bypass”.[divider] Lo scopo dei ricercatori è quello di far comprendere alla cittadinanza l’importanza della sperimentazione animale e di uscire una volta e per tutte dai pregiudizi promuovendo una solida “condanna nell’opinione pubblica, nei media e nelle istituzioni degli atti di estremismo contro la ricerca e nello specifico contro la sperimentazione animale”. Una questione difficile che divide l’opinione pubblica a metà: da un lato la sperimentazione scientifica è importantissima per scoprire cure e farmaci capaci di guarire gravi patologie, d’altro canto è altrettanto orrendo sottoporre gli animali a test ed esperimenti per arrivare a tali risposte. Ci sono delle valide alternative? Da che parte stare? Domande difficili a cui dare una risposta sembra impossibile.
Bruna Di Matteo