
Normalmente la residenza viene fissata insieme al proprio nucleo familiare, proprio per evitare residenze fittizie, ossia in luoghi in cui l’individuo non vive realmente, allo scopo di sfruttare agevolazioni o benefici.
Ma ogni regola ha la sua eccezione, per cui la legge prevede che si possa ottenere la residenza anche come ospite, per esempio nel caso si venga ospitati da qualcuno per un periodo di tempo più o meno lungo.
Ricordiamo che se la nostra Costituzione, accomunando i concetti di domicilio e residenza, stabilisce all’art. 14 l’inviolabilità del domicilio, il nostro codice civile (art. 144) separa le due ipotesi, prevendendo, all’art. 144 c.c., che la residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale e questo concetto è caratterizzato da due elementi
- un elemento materiale: stabilità della dimora
- un elemento psicologico: l’intenzione di dimorare in un certo luogo in maniera stabile.
Il domicilio, invece, è il luogo in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. Quindi l’elezione di domicilio, a differenza di quanto accade per la residenza, non è una pratica di natura amministrativa, ma una dichiarazione espressa del soggetto del tipo: “Voglio che per questa faccenda facciate riferimento a questo indirizzo”.
Ed ecco perché il domicilio, a differenza della residenza, non é certificabile o attestabile da nessuna pubblica amministrazione, ma può essere solo dichiarato dal diretto interessato.
Così come si spiega il diritto di ciascun coniuge di fissare liberamente il proprio domicilio (art. 45 cc), mentre l’art. 143 prevede per entrambi il diritto/dovere di coabitazione, inteso come impegno a convivere in modo costante e continuato presso la stessa residenza familiare.
Fatte queste precisazioni, nulla vieta al proprietario di caso o ad un affittuario (in questo caso con il consenso del proprietario) di ospitare legalmente una persona, presentando, congiuntamente con l’ospite, l’apposito modulo di iscrizione di residenza.
Da questo momento, come in tutti i casi di cambio di residenza, partiranno i controlli nei successivi 45 giorni, al termine di quali, qualora non siano riscontrate anomalie, la residenza sarà automaticamente trasferita.
Consiglio furbo: prima di presentare la domanda è meglio che chi ospita lasci trascorrere almeno tre giorni, perché si sa, l’ospite è come il pesce…