
La storia calcistica marsigliese del periodo bellico e post bellico, ci parla di alcuni protagonisti napo-marsigliesi che hanno lasciato un forte e vincente segno nel club foceno biancoazzurro.
Si sa che l’emigrazione è divenuta un costante fenomeno per il popolo dell’Italia Meridionale, dal 1861 a tutt’oggi e che tra le destinazioni più ricercate c’è stata (e c’è) sicuramente la città mediterranea di Marsiglia.
Roger Scotti, Felix Pironti e Paul Patrone sono nomi del tutto sconosciuti nella città di Napoli, ed invece proprio quei due cognomi ci riportano nella città (o meglio nella regione) del Vesuvio passando per il quartiere napoletano della Petit Naples (St. Jean – Le Panier) di Marsiglia.
Partiamo dallo stadio. Oggi sappiamo che l’Olimpique Marsiglia (l’OM, fondata nel 1899 ed ironia della sorte porta proprio gli stessi colori bianco-azzurri del Napoli) gioca nel suo tempio calcistico, ovvero lo Stade Velodrome che fu inaugurato il 13 giugno del 1937 dal sindaco napo-marsigliese Henri Tasso, la cui famiglia era originaria di Eboli. In quell’occasione i bianco-azzurri giocarono un’amichevole contro una squadra savoiarda, il Torino. Per la cronaca l’OM vinse 2 a 1 davanti a 35.000 spettatori.

Ma sono proprio gli anni che partono dalla seconda guerra mondiale che ci parlano dei “Nabos” (così venivano chiamati dai francesi gli abitanti della Petit Naples di origine napoletana) che infiammavano il Velodrome.
Felix Pironti, detto “Feli” (alla napoletana), attaccante, nato il 5 aprile del 1921 (e deceduto il 12 gennaio del 1991), la cui famiglia era originaria di Amalfi, venne fuori dalle giovanili dell’OM e giocò in questa equipe dal 1939 sino al 1950. Realizzò in totale 79 gol ed è, tuttora, l’ottavo cannoniere di tutti i tempi della squadra marsigliese.
Il suo più grande amico era Roger Scotti, anche lui di origine campane, trequartista dotato di un’intelligenza superiore e dai piedi educatissimi. Forte personalità. Prima di una gara da giocarsi in una giornata mite, chiese al suo allenatore di giocare con le maglie a maniche corte e di tessuto più leggero. L’allenatore gli rispose che si giocava come diceva lui. Roger Scotti prese le forbici e tagliò le sue maniche, poi le diede al mister e gli disse: “pago la maglietta ma con le maniche lucidati le scarpe!”.
Nacque il 25 luglio del 1925 (a Marsiglia) ed è finito nella stessa città l’11 dicembre del 2001. Spese tutta la sua vita calcistica nell’OM, dal 1935 al 1958, nonostante le allettanti proposte da clubs del nord della Francia. È stato un rigorista infallibile. Durante la sua lunghissima carriera in bianco-azzurro ha sbagliato (volontariamente) un solo rigore. Si giocava l’ultima giornata di campionato e la squadra avversaria aveva assoluta necessità di conquistare un punto per salvarsi mentre l’OM non aveva più alcuna pretesa di classifica. Sul finire dell’incontro (si era sullo 0 a 0) l’arbitro fischiò un rigore per il Marsiglia. Ci furono lunghe discussioni e minacce verso lo stesso arbitro, ma Roger Scotti mise la palla sul dischetto e si preparò a calciare il rigore. Uno dei giocatori avversari gli chiese di sbagliare volontariamente per permetter loro di salvarsi, ed il napo-marsigliese gli rispose: “…concedo sempre una chanze ad ognuno. Adesso tiro sul palo ma non so se la palla finirà sul palo esterno o su quello esterno. Tu spera che accada questa seconda possibilità…”. E così fu. La palla colpì il palo esterno e finì fuori….Questo era Roger Scotti.
Scotti, per oltre 59 anni è stato il detentore del record delle presenze per aver giocato più partite con la maglia dell’Olimpique Marseille, ben 452 per un totale minutaggio di 40.857. Il record è stato battuto solo nel 2017 da Steve Mandanda.
Tuttavia Scotti è ancora detentore di un altro record. È stato il più giovane calciatore francese a vincere una Coppa di Francia, nel 1943 a 17 anni, quando era ancora studente delle scuole superiori. Il figlio, Jean-Claude Scotti, seguì le orme paterne e giocò da professionista proprio nel Marsiglia dal 1964 a tutto il 1970 (vincendo anche la settima Coppa di Francia nel 1968).
Felix Pironti e Roger Scotti, hanno vinto il campionato francese nella stagione 1947/48 e la Coppa di Francia del 1943 (giocata il 22 maggio 1943 al Parco dei Principi di Parigi), battendo in finale il Bordeaux (Football Club des Girondins de Bordeaux) per 4 a 0 (con il quarto gol realizzato proprio da Pironti al 78°). In realtà la partita si rigiocò perché nel primo match (giocato il 9 maggio del 1943 allo Stade Olympique Yves-du-Manoir, Colombes, nei dintorni di Parigi), l’incontro terminò in pareggio per 2 a 2 (sempre con un gol di Pironti e in quell’epoca, le finali che terminavano in parità venivano rigiocate). Di quella partita ricordiamo ancora un altro napo-marsigliese, il difensore Paul Patrone (all’OM dal 1938 al 1944).
Ricordiamo inoltre, che la storia del club marsigliese è legata ad altri “Nabos”. L’ottavo presidente della sua storia, Marino Dellaporta (dal 1921 al 1924) che in quegli anni getterà le basi per un club di livello, e gli altri presidenti quali Jean-Marie Luciani, Norbert D’Agostino, Bernard Caiazzo, Jean-Michel Ripa (pugliese) e tantissimi altri calciatori tra cui ricordiamo i terribili ragazzi degli anni ’80 che dalla juniores giocarono in prima squadra (in seconda divisione e sull’orlo del fallimento con dirigenti e calciatori in fuga) salvandola dalla retrocessione: Christian Caminiti (origine siciliana/calabrese), Eric Di Meco (origine abruzzese) e Jean-Charles De Bono (origini di Gaeta/Formia), vincitori, tra l’altro, della Coppa Gambardella del 1979 (Emmanuel Gambardella, anche lui di origine napoletana, fu presidente della Federazione Calcio Francese dal 1949 al 1953).
Un altro episodio che lega l’OM a Napoli ed alla squadra del Napoli (in questo caso) e che vale la pena raccontare, è quando il presidente del Marsiglia, Marcel Leclerc, nel 1966 (seguito da una delegazione di giornalisti francesi) si recò a Napoli per “studiare” il metodo Napoli avviato dal nostro presidente Roberto Fiore riguardo agli abbonamenti “fidelizzati” (come socio) e venduti sino a 50.000 tifosi. Leclerc lanciò la stessa campagna per l’OM e, nella stagione successiva, 20.000 tifosi marsigliesi (moltissimi d’origine napoletana) si fidelizzarono al loro club.
Chiudiamo citando soltanto uno dei più grandi campioni marsigliesi di origini napoletane o siciliane: Eric Cantona!
Il bianco-azzurro che accende i napoletani e pensare che noi a Napoli, abbiamo il gemellaggio con i nemici “sportivi” numero uno de l’OM, il PSG… Meditate napoletani, meditate.
(Fonti: stampa francese dal 1920, web, libro “les napolitains de Marseille” di Michel Ficetola)