[dropcap]I[/dropcap]schia: un’isola meravigliosa, quasi incantata. Ma non questa volta. I suoi paesaggi sono stati scenario di una vicenda vergognosa che lascia disgustati e senza parole. Una vicenda che ha come protagonista una 13enne rom, ennesima vittima della follia pedofila. Tutto inizia da un’indagine del commissariato di Ischia che, da sei mesi circa, indagava su un traffico di prostituzione tra zingare e residenti dell’isola e non. Indagine, questa, che ha condotto ad un blitz dei poliziotti, coordinato dal vicequestore Stefania Grasso, in un monolocale del comune di Casamicciola. In quella casa, gli agenti hanno sorpreso il 61enne G.A., incensurato, insieme alla piccola rom. Una scoperta scioccante per i militari, perché avvenuta in flagranza di reato. Nello stesso alloggio erano presenti inoltre diversi preservativi e completini a luci rosse per bambini.[divider] Ma non finisce qui: la povera vittima in questione, non era costretta a subire abusi solo dall’ ”orco” di Ischia. Complici, infatti, anche la madre della giovane, un’altra donna ed una minorenne che la costringevano a prostituirsi. Secondo la ricostruzione, tutte le mattine le donne, da Napoli, accompagnavano la ragazzina a “lavoro” a bordo di un traghetto, consegnandola nelle mani del mostro di turno. Durante l’operazione, inoltre, sono stati sequestrati circa 1800 euro. Denaro che con tutta probabilità rappresenta “il guadagno” delle prestazioni sessuali della piccola. Le complici sono state arrestate, G.A. è stato trasferito al carcere di Poggioreale con l’accusa di violenza sessuale su minore di 14 anni mentre la 13enne e la sua sorellina di 5 anni sono state affidate ai servizi sociali. Una vicenda oscena e disumana ma che apre una fondamentale e concreta pista sulla pedofilia a domicilio. Pista che, secondo gli investigatori, potrà condurre ad importanti risultati già dalle prossime ore.
Bruna Di Matteo