
E’ di un avvocato napoletano la recente proposta di beatificazione per Francesco II delle Due Sicilie.
La proposta sarà presentata al Tribunale Ecclesiastico diocesano di Napoli, e richiede il consenso dell’Arcivescovo, il Cardinale Crescenzio Sepe, per dare inizio al percorso di beatificazione.
Francesco II era figlio di Ferdinando II di Borbone e di Maria Cristina di Savoia. Quest’ultima morta a 24 anni durante il parto nel dare alla luce proprio l’erede al trono e già nominata Beata dalla Chiesa Cattolica nel 2014. Francesco II fu il quarto ed ultimo re appartenente alla dinastia delle Due Sicilie, nata nel 1816 dopo il Congresso di Vienna, durante il quale venne ridisegnata l’Europa post-napoleonica. Prese questo nome dall’unione dei due regni, quello di Napoli e di Sicilia sui quali regnava re Ferdinando (il bisnonno di Francesco). Questi, infatti, portava sia la numerazione di Ferdinando IV di Napoli sia di Ferdinando III di Sicilia. Scegliendo la strada del “nuovo nome”, prese così il nome di Ferdinando I delle Due Sicilie, aprendo così la dinastia che, meno di cinquant’anni dopo, sarebbe terminata con il pronipote e l’Unità d’Italia.

Francesco II di Borbone, battezzato Francesco d’Assisi Maria Leopoldo e soprannominato Franceschiello nasce a Napoli il 16 gennaio 1836, fu l’ultimo re delle Due Sicilie, salito al trono il 22 maggio 1859 e deposto il 13 febbraio 1861 dopo l’annessione al Regno d’Italia.
Sposò nel 1859 la duchessa Maria Sofia di Baviera, sorella dell’imperatrice Elisabetta d’Austria e cugina del re Ludovico II di Baviera, di lui più giovane di cinque anni, che aveva un temperamento del tutto opposto al suo.
Francesco ebbe una sola figlia, Maria Cristina Pia di Borbone, morta a soli tre mesi d’età.
In politica interna Francesco II di Borbone, pur regnando per poco più di un anno come sovrano sul trono di Napoli, ebbe tempo di varare varie riforme.
Concesse più autonomie ai comuni, emanò amnistie, nominò commissioni aventi lo scopo di migliorare le condizioni dei carcerati nei luoghi di detenzione, dimezzò l’imposta sul macinato, ridusse le tasse doganali, fece aprire le borse di cambio a Reggio Calabria e Chieti.
Inoltre, siccome era in corso una carestia, dette ordini per l’acquisto di grano all’estero per rivenderlo sottocosto alla popolazione e per donarlo alle persone più indigenti.
In politica estera, ebbe un iniziale allineamento sulle posizioni conservatrici dell’Austria.
Nel 1859 approvò con proprio atto la ricostituzione dell’Ordine Militare di Santa Brigida, di cui era devotissimo.
La proposta di beatificazione per Francesco II delle Due Sicilie, ultimo sovrano del meridione d’Italia prima della riunificazione italiana è stata annunciata dall’avvocato Nicola Giampaolo in una intervista rilasciata al quotidiano napoletano il Roma.
La prima fase del processo di beatificazione è di competenza del Tribunale Ecclesiastico diocesano di Napoli, e richiede il consenso dell’Arcivescovo, il Cardinale Crescenzio Sepe, ha spiegato Giampaolo. Nel caso in cui la richiesta sarà accettata, Francesco II sarà dichiarato Servo di Dio, il primo gradino della scala della santità.
Solo a quel punto inizierà il processo di beatificazione, con l’invio degli atti alla Congregazione per le Cause dei Santi, che dovrà esaminarli e potrà nominarlo Venerabile, aprendo dunque al suo culto pubblico. Si tratta dell’ultimo passo prima della proclamazione a Beato. Ma tutto dipenderà, appunto, dal consenso dell’Arcivescovo napoletano, tutt’altro che scontato.
Già in passato erano arrivate richieste di beatificazione per Francesco II, ma finora non hanno mai avuto successo.