

[dropcap]L[/dropcap]a pressione fiscale in Italia è alta “ma non lo è per tutti: per i redditi fissi, quelli da lavoro e da pensione, è altissima e a livelli insostenibili“. Così il segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi, commenta i dati diffusi oggi dall’Istat sulla pressione fiscale. Per il dirigente sindacale, infatti, l’istituto statistico ribadisce “un fatto ormai noto: la pressione fiscale in Italia è altissima ma va detto che è molto alta, soprattutto e unicamente, quella sul lavoro e di chi paga le tasse e non su tutte le forme di reddito. Per fare solo un esempio in Italia si continua ad avere una pressione molto bassa sulle rendite finanziarie mentre è spropositata quella sui salari, sugli stipendi, sulle pensioni e sulle imprese che fanno profitti“. Secondo Barbi, al contrario, “la tassazione sui patrimoni è sbagliata ed è fatta male: non è per niente progressiva e investe una massa di persone che hanno semplicemente una casa in cui vivono e non un vero ‘patrimonio’. Ma soprattutto in Italia non c’è alcuna tassazione sui patrimoni monetari che in Italia sono molto alti: andrebbe ricordato un dato poco noto e cioè che la ricchezza monetaria in Italia è il 175% del Pil mentre in Germania è il 120%. Dati che ci dimostrano come si potrebbe ‘compensare’ abbassando le tasse sul lavoro e sulle imprese che investono intervenendo, almeno come negli altri paesi europei, sulle rendite finanziarie“.
Bruna Di Matteo