[dropcap]C[/dropcap]i risiamo, l’ennesimo caso di violenza sulle donne, questa volta a farne le spese è stata la bellissima modella sudafricana Reeva Steenkamp. Ad ucciderla è stato il suo fidanzato Oscar Pistorius, proprio lui, il campione indiscusso e simbolo delle paraolimpiadi, che dopo varie battaglie legali riuscì a gareggiare anche tra i normodotati a Londra 2012.
L’omicidio è avvenuto nel sorvegliatissimo complesso residenziale del quartiere Pretoria, in Sud Africa, dove l’atleta vive, nella notte del 14 febbraio, il giorno di San Valentino. Il giorno che celebra l’amore, quell’amore che tra Oscar e Reeva durava da 6 mesi e che è finito in tragedia alle prime luci dell’alba. Secondo le indagini Pistorius, dopo aver colpito la povera Reeva con una mazza da cricket (rinvenuta dagli agenti all’interno dell’appartamento), l’ha inseguita in bagno sparando diversi colpi di pistola attraverso la porta e ferendola dapprima al braccio, poi all’anca ed infine alla testa uccidendola sul colpo.
All’arrivo della Polizia l’atleta ha dichiarato di aver commesso un tragico errore scambiando Reeva Steenkamp per un ladro infiltratosi nell’appartamento e di aver provato sebbene invano, a rianimarla. La tesi di Pistorius però non convince gli inquirenti che hanno proceduto all’arresto.
Secondo i media locali la causa scatenante della rabbia omicida di Oscar è da ricercarsi nella stretta amicizia tra la fidanzata Reeva e Mario Ogle, cantante sudafricano di 24 anni, visto dall’atleta come rivale d’amore.
Il processo, tenutosi lo scorso 18 Febbraio, ha condannato Pistorius con l’accusa di omicidio premeditato. Ciò nonostante l’atleta è stato scarcerato poco tempo dopo pagando una cauzione di 250mila rand, pari a 85mila euro, e provocando l’indignazione di gran parte dell’ opinione pubblica e di alcune associazioni per i diritti delle donne, tra cui la lega femminile del partito al potere, l’African National Congress, che ha chiesto al Governo di non favorire una Star e di dare invece un forte segnale contro la violenza sulle donne soprattutto in un Paese dove statisticamente viene uccisa una donna ogni otto ore.
Ad oggi il giovane Pistorius è a casa da dove giungono notizie che lo ritrarrebbero in stato di depressione ed angoscia.
“Oggi Oscar è un uomo distrutto sull’orlo del suicidio che ha perso la fiducia in se stesso e che non sa più dove sta andando. Parla sempre di Reeva e ci chiede di pregare per lei e per la sua famiglia ” – ha dichiarato un suo caro amico, Mike Azzie, che Pistorius chiama affettuosamente “zio Mike”.
Inoltre, stando ai racconti di “Zio Mike”, l’ex atleta si troverebbe completamente al verde e già avrebbe venduto molti dei suoi beni per far fronte alle onerose spese legali. Per di più pare che Pistorius, stando a quanto diffuso da alcune testate locali, in attesa del nuovo processo del 4 giungno e dopo aver evitato il carcere, avrebbe anche contestato le condizioni della sua libertà facendo appello per poter recuperare il passaporto e tornare nel suo appartamento.
Sperando che giustizia sia fatta, ci si domanda perché un’atleta ricco e famoso, diventato simbolo per i diversamenti abili e normodatati di tutto il mondo abbia commesso un gesto che non può essere attribuito semplicemente ad un momento di follia.
Claudio D’Addio