[dropcap]S[/dropcap]i chiude oggi definitivamente il capitolo di uno dei più clamorosi casi di omicidio familiare della cronaca italiana.
Piero Maso, quarantunenne, dopo aver scontato 22 anni di carcere, oggi è un uomo libero. Poco dopo le 10 di questa mattina ha lasciato il carcere di Opera dove era rinchiuso ed è riuscito a deviare giornalisti e fotografi che l’attendevano all’uscita e si è infilato in un suv con cui sono venute a prenderlo le sorelle Laura e Nadia.
Il 17 aprile del 1991 con la complicità di 3 amici, nella sua casa di Montecchia di Crosara, uccise entrambi i genitori, Antonio Maso e Mariarosa Tessari, servendosi di un tubo di ferro e di altri corpi contundenti tra cui spranghe e un bloccasterzo. La motivazione era intascare subito la sua parte di eredità. Un delitto per il quale il giovane fu condannato a 30 anni di reclusione, 22 dei quali scontati effettivamente per via dell’indulto e di 1.800 giorni di libertà anticipata.
La sua scarcerazione definitiva però ha scatenato numerose polemiche da parte dell’opinione pubblica. Polemiche alle quali ha voluto dare risposta Roberta Cossia, il giudice di Sorveglianza di Milano che ha firmato la fine della pena per Pietro Maso:
“E’ un cittadino come tutti gli altri e così dovrà essere considerato»(…)“Mi stupisco che ci siano ancora polemiche quando un condannato per un fatto comunque atroce, ha scontato la sua pena e torna in libertà. Il motivo per il quale ciò suscita un certo fastidio sta nell’istinto vendicativo, umano, per cui non viene tollerato che ci sia un fine pena”.
Diplomatico ma allo stesso tempo polemico, invece il commento del primo cittadino di Montecchia di Crosara Edoardo Pallara:
“Se ha scontato tutta la sua pena – afferma – va bene che torni libero, se invece ha avuto degli sconti non sono d’accordo. Io sono contro qualsiasi sconto di pena, perché è una mancanza di serietà”
Stando ai fatti e ai commenti riportari, secondo voi è giusto che torni libero? La giustizia ha fatto il suo dovere?
Claudio D’Addio