[dropcap]”[/dropcap]Il film “Ciro” nasce da un laboratorio di scrittura creativa, da un’idea di Davide Zazzaro e Gaetano Di Vaio. Il laboratorio, diretto dalla sceneggiatrice Anna Coluccino, con la collaborazione del regista Guido Lombardi e del produttore e regista Gaetano Di Vaio, ha avuto inizio nel 2009-2010 presso il Centro Territoriale Mammut di Scampia, nella periferia nord di Napoli. Il Mammut, con i suoi percorsi educativi e i suoi interventi indirizzati soprattutto all’infanzia e all’adolescenza, rappresenta una realtà attiva da anni, un vero e proprio faro su uno dei territori urbani più complessi e difficili tra le aree marginali. I ragazzi del laboratorio hanno realizzato una sceneggiatura che racconta la storia di Ciro un ragazzo di 14 anni, il quartiere in cui vive e le sue scelte. Lo sguardo della macchina da presa segue questo momento importante della sua formazione, offrendo allo spettatore la possibilità di vedere e di vivere attraverso gli occhi di Ciro tutto ciò che lo circonda. Attraverso la realizzazione di questo cortometraggio i ragazzi hanno avuto modo di avvicinarsi alla grande forza evocativa del cinema e di espandere la loro creatività“.
Queste sono le parole di Sergio Panariello, regista del film “Ciro”, che è stato il fulcro del convegno “Peri-ferite, riflessioni su Piscinola-Scampia: oltre le politiche emergenziali”, organizzato dall’Ass. Noi&Piscinola lo scorso 4 luglio 2013 al Teatro Area Nord, in via Dietro la Vigna nel quartiere di Piscinola. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris ha lodato l’acuta analisi delle tre sociologhe Anna Mastroianni, Anna Russo e Rosaria Quinterno ed ha invitato la cittadinanza a essere sempre più partecipe e numerosa non solo nella salvaguardia del bene comune, ma anche nell’elaborazione di una progettualità che veda tutti i quartieri della città coesi, senza più barriere tra Piscinola, Scampia ed il centro, tra i quartieri alti e periferie, in un’ottica di sempre maggiore fusione tra pubblico e privato, soprattutto per la creazione di posti di lavoro, che insieme alla cultura possono davvero cambiare il destino di Napoli.[divider]Ciò che è emerso dal convegno è una riflessione-testimonianza sulla multiforme realtà di Piscinola e di Scampia, che troppo spesso cadono sotto sbrigative descrizioni che le riducono al solito stigma di periferie, dilaniate dalla criminalità organizzata e non. Mentre invece si tratta di un caso di “ordinaria emarginazione urbana”.
Per leggere la realtà attuale di Piscinola – Scampia nell’area Nord di Napoli, al di là degli stereotipi di degrado e criminalità finora avvalorati dai mass media, che non rendono ragione di una realtà stratificata e complessa di un aggregato umano, dominato da una concentrazione impressionante di palazzi abitati, bisogna aggiornarne l’immagine, per la quale anche se sono state rimosse le cosiddette piazze di spaccio, poco si é fatto per la vivibilità collettiva, nè ancora si é avuto il tanto agognato incivilimento, specialmente sotto il profilo culturale, nonostante il grandissimo e capillare lavoro svolto dalle associazioni, che nella VIII Municipalità di Napoli, sono al primo posto per numero.
In questo contesto non immobile, un rilievo particolare, perciò, assume la presenza e l’attivismo da decenni di associazioni, dallo storico “Gridas”, promotore del colorato Carnevale, che da un trentennio attraversa le vie del quartiere di Scampia, all’Arci Scampia per la socializzazione giovanile al gioco del calcio, più recentemente al Centro territoriale “Mammut”, al Centro di Formazione dei Padri gesuiti “Alberto Hurtado”, all’associazione “Dream team. Donne in rete per la rivitalizzazione urbana” e molte altre, fino ad arrivare alla neonata Associazione “Noi&Piscinola” , promotrice del convegno, composta da un gruppo di vecchi amici Piscinolesi, che orgogliosi del loro “genius loci”, si sono già distinti, per le loro attività mirate ad una vera e propria riappropriazione dell’alto valore storico e culturale del proprio quartiere, da consegnare alla giovani generazioni.
Ciò che è emerso è, quindi, una specie di puzzle, di mosaico, dove convivono civili abitazioni e lotti di case popolari, iniziative sociali e culturali di eccellenza e gruppi di criminalità organizzata, che continuano a controllare porzioni del territorio, monumentali edifici pubblici (come l’auditorium di Scampia non completamente funzionante e l’intero Lotto polifunzionale 14b, in via Dietro la Vigna a Piscinola, che ospita la Biblioteca comunale “Domenico Severino”, il Teatro Area Nord, la casa editrice Marotta&Cafiero e una palestra, ma è funzionante solo al 30%, del quale da anni si chiede la riqualificazione, per farne il crocevia culturale e aggregativo dell’area Nord di Napoli, per il quale era stato progettato) e scarsa presenza di fiducia dei cittadini nelle istituzioni, soprattutto amministrative, dalle quali essi si sono sentiti totalmente abbandonati negli ultimi decenni.
L’associazione “Noi&Piscinola”, unitamente ai rappresentati delle altre associazioni del territorio (LiberaScenaEnsamble, Sentieri d’arte, Legambiente, Marotta&Cafiero edizioni, Arciscampia) si propone di sviluppare idee, proposte e progetti innovativi volti allo sviluppo territoriale, per la localizzazione di Facoltà Universitarie oggetto di ripetuti protocolli, ad un welfare per i ceti meno privilegiati, al lavoro per le giovani generazioni, alla centralità della scuola e della formazione, espressioni di una cittadinanza Attiva e responsabile, chiedendo il concorso dell’Università Federico II, nella persona del Rettore Massimo Marelli e del vicepresidente della Regione Assessore all’Università prof. Trombetti, in concerto con il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico, diretto dalla dott.ssa Amaturo, che si sono tutti dichiarati disponibili a cogliere queste istanze, ricevendo l’accoglienza piena anche da parte del sindaco Luigi De Magistris.
Nella sede del Teatro Area Nord, che si trova all’interno del Lotto polifunzionale 14b, in via dietro La Vigna a Piscinola, dove esattamente due anni prima, il neoeletto sindaco De Magistris, insieme all’Assessore Alberto Lucarelli, inaugurava la prima consulta per il bene comune a Napoli, si è costituito il primo nucleo di Cittadinanza attiva, che possiamo definire anche “vicaria”, cioè di un insieme di cittadini, uniti in associazioni, che opera con il consenso circostante. E che in un certo senso si fa Stato.
Rosa Bianco