

Il Parco dei Mostri, denominato anche Sacro Bosco o Villa delle Meraviglie di Bomarzo, è un complesso monumentale italiano che si trova in provincia di Viterbo. Si tratta di un parco naturale di conifere e latifoglie di circa 3 ettari. La particolarità del parco è che al suo interno si possono trovare 37 sculture in basalto, risalenti al XVI secolo. Le statue rappresentano animali mitologici, divinità, mostri, fontane, edifici pendenti ed obelischi, raffigurati nel genere del grotesque, ignorando volutamente le regole prospettiche o estetiche, allo scopo di confondere il visitatore.
La storia
Il Parco fu ideato dall’architetto e antiquario Pirro Ligorio nel 1547, su commissione del Principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, in onore di sua moglie Giulia Farnese. Il Principe fece scolpire le rocce sul posto in creature strane, inquietanti, minacciose o ammaliatrici e suadenti a seconda dei casi. Il Bosco è un labirinto di silenzi, allusioni e illusioni per cui il giardino di Bomarzo è destinato a rimanere un luogo intriso di fascino ed ambiguità che genera racconti e che sollecita l’immaginario di ciascun visitatore.
Molti sono stati i tentativi per spiegare le opere incredibili prodotte dall’evasione letteraria ed artistica ma è stato impossibile trovare uno schema interpretativo omogeneo ecco perché le opere racchiudono tanto mistero. Su un pilastro compare un’iscrizione: “Sol per sfogare il core” che potrebbe spiegare il vero motivo della realizzazione del Parco.
Nel 1585, dopo la morte dell’ultimo principe Orsini, il parco fu abbandonato e nella seconda metà del Novecento fu restaurato dalla coppia Giancarlo e Tina Severi Bettini, i quali sono sepolti nel tempietto interno al parco. Nel 1948 il parco interessò anche Salvator Dalì che visitandolo lo definì un’invenzione storica unica.
Non tutti i mostri sono ben conservati, purtroppo alcuni sono degradati dal tempo e perciò meno identificabili. Le figure principali sono:
Proteo (o Glauco): un immenso mascherone antropomorfo con la bocca spalancata, che sembra emergere direttamente dalle viscere della Terra.
Il Mausoleo: Un grande masso modellato per sembrare il frontone di una tomba etrusca.
Ercole e Caco o la gigantomachia: denominato anche “il Colosso” (con riferimento a quello di Rodi), è la più grande statua presente nel Parco. Rappresenta la lotta di due giganti.
Il gruppo della Tartaruga e della Balena: formato da una grossa tartaruga, simbolo di stabilità e di longevità e una grossa balena che emerge dalla terra. I due animali rappresentano l’unione tra la terra e il cielo.
Fontana di Pegaso: simboleggia l’impetuosità istintiva del cavallo dominata dalla volontà spirituale dell’uomo.
Albero-statua: un tronco di larice scolpito su un masso.
Ninfeo e Venere sulla conchiglia: un grande ambiente che rievoca i ninfei d’età greco-romana. Più a est si erge la colossale scultura di Venere su una grossa conchiglia e una fontana ornata da delfini.
Il Teatro: si tratta della riproduzione molto piccola di un’esedra del palcoscenico.

La casa pendente: una delle maggiori attrattive del Parco. E’ un piccolo edificio costruito su un masso inclinato con una pendenza degli interni irregolare (il pavimento non è a 90° rispetto ai muri), causando smarrimento e perdita dell’equilibrio in chi vi entra.
Piazzale dei vasi, Nettuno e la ninfa dormiente: un grande piazzale scandito da enormi vasi in pietra.
Cerere: Dea delle messi e madre di Proserpina, rappresentata come una gigantesca donna recante un cesto di spighe sul capo e nelle mani una fiaccola e la cornucopia.
L’elefante: un maestoso elefante che sembra rievocare l’impresa di Annibale durante le guerre puniche.
Il drago: uno spaventoso mostro che lotta contro tre animali.
L’orco: la figura più celebre del Parco.Un grande faccione di pietra con la bocca spalancata, sulle cui labbra si legge la scritta “Ogni pensiero vola”. La forma interna dell’ambiente fa sì che le voci e i suoni rimbalzino sulle pareti creando un’eco dall’effetto spaventoso.
Il percorso prosegue con: Il vaso gigante, la Panca etrusca e l’Ariete, Proserpina, Cerbero e il piazzale delle pigne, Echidna, la Furia e i leoni e il Tempio.
Informazioni utili:
Dove si trova il Parco dei Mostri di Bomarzo?
Il parco è sito in prossimità dell’omonima località di Bomarzo in provincia di Viterbo. Per raggiungerlo si può usare l’autostrada del Sole A1 utilizzando le uscite di Orte da sud e Attigliano sia da nord che da sud per poi seguire le chiare indicazioni locali.
Quando è visitabile?
Il Parco dei Mostri di Bomarzo è, tranne per il giorno di Natale, aperto tutto l’anno con orario continuato dalle: 08.30 – 19.00 dal 01/04 al 31/08 e dalle 08.30 al tramonto dal 01/09 al 31/03.
Durata della visita: la visita al Parco dura circa due ore.
Quanto costa visitare il Parco dei Mostri di Bomarzo?
L’accesso al Parco prevede il pagamento di un biglietto di ingresso pari a € 13,00 (biglietto intero), € 8,00 (bambini dai 3 ai 13 anni) ed è gratuito per i disabili non autosufficienti.
Due sono le pecche riscontrate:
- Divieto di ingresso agli animali: con la sola eccezione dei cani guida per le persone non vedenti, purtroppo nessun animale è ammesso nel Parco.(vi sono delle gabbie nel piazzale dove poter ricoverare i cagnolini, ma è difficile che i padroni si stacchino dai loro amici a quattro zampe).
- A nostro avviso il costo del biglietto potrebbe essere meno caro per consentire ad una famiglia tipo di 4 persone di trascorrere 2 ore nella natura senza gravare troppo sul bilancio familiare.