Partire per un viaggio richiede preparazione ed organizzazione. Partire per un viaggio extra UE, oggi, richiede molto, ma molto di più, soprattutto se si è privi di passaporto o se lo si deve rinnovare. In questo caso allontanarsi all’improvviso è proprio impresa impossibile.
E’ caos nelle questure
Per il rilascio e il rinnovo dei passaporti infatti si stanno creando attese bibliche che finiscono per far naufragare sul nascere qualunque tipo di viaggio intercontinentale. In Italia è esplosa una vera e propria emergenza passaporti, che sta creando problemi a viaggiatori desiderosi di mete lontane e agenzie viaggio. File chilometriche agli sportelli, mesi di attesa e viaggi disdetti e cancellati.
Ma cosa sta succedendo? E perché siamo arrivati a questo punto?
Diverse sono le cause che hanno portato al caos passaporti. La congestione si è creata con la ripresa dei flussi turistici al termine della pandemia che si è combinata con l’uscita della Gran Bretagna dalla UE che ha richiesto la necessità di avere il passaporto per entrare nel Regno Unito. Inoltre, i rallentamenti che molte amministrazioni stanno incontrando per il rilascio delle nuove carte d’identità, stanno spingendo parecchi italiani a richiedere il passaporto come documento d’identità. A questi fattori si aggiungano i problemi della Zecca con i libretti e la carenza di personale nelle questure ed ecco spiegato l’intasamento senza precedenti.
La burocrazia digitale peggiore di quella cartacea
Le best practices messe in campo dalle questure si basano sull’applicazione dell’Agenda online, attraverso la quale si prenota l’appuntamento per il rilascio del documento tanto agognato. Ma la prima difficoltà che si incontra è relativa proprio alla prenotazione, attraverso la piattaforma ministeriale, dell’appuntamento che si riesce ad ottenere dopo “soli” 3/4 mesi. A questo primo intoppo si aggiunge poi la tempistica di consegna del documento, che prevede la verifica della documentazione e aggiunge al conto finale un’ulteriore attesa che può essere anche di 2/3 mesi. Una burocrazia digitale, dunque, che si sta rivelando talvolta peggiore di quella cartacea.
Perdite per 150 milioni di euro
Un lasso di tempo davvero troppo lungo, che nelle agenzie di viaggi sta diventando un problema rilevante. Le lungaggini descritte avrebbero lasciato a terra migliaia di passeggeri facendo saltare circa 80.000 viaggi organizzati per una perdita stimata intorno ai 150 milioni di euro.
Il problema è generalizzato e sta colpendo soprattutto le grandi città e contrariamente a quello che si può pensare i ritardi non conoscono distinzioni fra Nord e Sud. Inoltre, quanto ai costi, ricordiamo che l’Italia è molto più cara rispetto agli altri paesi europei. Siamo fra i più cari in Europa: 116 euro fra libretto e tasse (una marca da bollo dal valore di 73,50 euro e un versamento tramite bollettino postale da 42,50 euro). In Francia ottenere il passaporto costa circa 80 euro e in Spagna il costo scende ad appena 30 euro.
Quali sono le misure del governo per l’emergenza passaporti?
Il Ministero degli Interni ha varato un piano straordinario attivato dagli uffici di Polizia in tutto il territorio nazionale. Si tratta di un piano che prevede un rinforzo del personale, task force dedicate rispettivamente all’acquisizione delle istanze e alla loro lavorazione, ampliamento dei giorni e degli orari di apertura al pubblico e open day di sabato e domenica.
Interventi che, purtroppo, non hanno contribuito a superare il “caos passaporti” e che non hanno soddisfatto gli italiani che ancora non hanno visto ripristinare il diritto alla libertà di movimento costituzionalmente garantito. Nell’attesa non ci resta che visitare la nostra bella Italia, concedendosi al massimo qualche puntatina in Europa.