
Contrariamente ai luoghi comuni, quello che accade nel cuore è soltanto una conseguenza di quanto elaborato in precedenza dal nostro cervello. È nella testa infatti che le emozioni prendono forma. Basta solo uno stimolo quale un odore,un film,il rumore di un clacson o un’accusa ingiusta e, una volta giunto al cervello, l’imput viene interpretato. Questo è il luogo di creazione della percezione dell’emozione, da cui partono vie discendenti che coinvolgono altri sistemi dell’organismo grazie ai quali la tristezza, la felicità o la paura vengono tradotti nella reazione fisica. Ed ecco che possiamo impallidire a causa di uno spavento, oppure avere palpitazioni accelerate in attesa di un avvenimento importante. Il cervello è soltanto il primo ad emozionarsi ma non il solo:la reazione sia quella fisica ,sia inconscia,è parte integrante dell’emozione stessa ,in una continua collaborazione per cui sarebbe impossibile agire in assenza dell’uno o dell’altro. Charles Darwin nel suo libro “L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali”, descrisse come i comportamenti emotivi portassero all’evoluzione della specie. Infine Vasco Rossi cantava:”“Ho fatto un patto sai Con le mie emozioni Le lascio vivere E loro non mi fanno fuori”, quindi in perfetta sintonia con quanto introdotto da Darwin, sulla relazione tra comportamenti emotivi e finalità di autoconservazione.