[dropcap]A[/dropcap]ncora un caso di pedofilia, ancora rabbia, ancora un episodio che genera orrore e disgusto e che fomenta l’odio nei confronti di chi commette questi scempi. Questa volta “teatro degli orrori” è stata Avellino dove un anziano di 85 anni ha ricevuto le manette dai Carabinieri del comando provinciale di Avellino per aver commesso violenza sessuale su un neonato di 2 mesi. Testimone dell’abuso la madre del bimbo, una giovane marocchina che da tempo assisteva l’anziano come badante. La donna aveva chiesto all’85enne di tenere d’occhio il piccolo per il tempo necessario a sbrigare una commissione dalla vicina di casa. Al rientro, la giovane ha scoperto l’uomo con i pantaloni abbassati accanto alla culla del figlio. Scioccata da tanto orrore la madre, disperata, ha urlato e chiesto aiuto. Nel frattempo l’anziano è fuggito nella campagna di Monteforte Irpino. I Carabinieri hanno subito avviato una “caccia all’uomo” ed eseguito i primi rilevamenti nell’appartamento, trovando tracce biologiche sul neonato le quali saranno analizzate in giornata. Il “mostro” è stato catturato dopo un’ora e, nonostante l’età avanzata, la procura della Repubblica di Avellino in base ai gravi indizi raccolti ne ha disposto l’arresto. Un’orribile vicenda che lascia senza parole ma solo tante domande, le cui risposte non esistono o non saranno mai comprensibili: come si può commettere tanta cattiveria? di chi bisogna fidarsi oggigiorno? Dinnanzi a tanta efferatezza scatta la preoccupazione che l’uomo, essendo anziano, non riceva la pena adeguata. Si attende quindi che la giustizia faccia il suo giusto corso senza sconti per nessuno, nemmeno per un “vecchietto” ultraottantenne. Un “vecchietto” che ha rubato l’innocenza ad un bimbo, il quale troppo presto ha conosciuto il lato oscuro del mondo in cui è venuto alla luce.
Bruna Di Matteo