[dropcap]I[/dropcap]nterrotta domenica a Piacenza la propria imbattibilità che durava da undici partite (ultima sconfitta il 27 gennaio a Cuneo), l’Itas Diatec Trentino torna ad affrontare domani la Copra Elior davanti al proprio pubblico nella partita 3 della finale scudetto.
Si riparte quindi dall’1-1, con la possibilità però per la squadra Campione del Mondo di giocare in casa due delle tre potenziali gare ancora in programma.
L’incontro appare quindi per certi aspetti decisivo: chi vincerà domani, tra Trento e Piacenza, avrà in seguito due opportunità per conquistare lo scudetto 2013. L’Itas Diatec Trentino si presenterà all’appuntamento con la formazione migliore.
Dopo l’affermazione di domenica in gara 2 la Copra Elior Piacenza punta alla vittoria esterna che sinora in una serie di finale ha ottenuto solo due volte e sempre al PalaTrento (10 maggio e 17 maggio 2009, in entrambi i casi al tie break). Il tecnico Luca Monti non ha particolari problemi di formazione; in gara 2 aveva infatti già recuperato lo schiacciatore Ogurcak (non in lista nel match del 25 aprile), ma sarà eventualmente l’opposto Vettori (decisivo nel finale di quarto set di domenica) il primo indiziato a subentrare qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto.
Per girare la serie nuovamente a nostro favore dovremo giocare meglio in tutti i fondamentali – spiega il bulgaro Radostin Stoytchev, tecnico dei trentini – e in particolare modo mostrare un atteggiamento differente rispetto a gara 2 Per buona parte di quel match non siamo riusciti a reggere la pressione nel punto a punto e anche quando l’abbiamo fatto, come nel quarto set, alla fine il parziale ci e’ sfuggito di mano(…) Il fattore campo da questo punto di vista ci può aiutare molto, come già accaduto in gara 1; e’ il momento di mettersi alle spalle le difficoltà e tornare a giocare come abbiamo fatto per lunghi tratti della sfida di giovedì scorso. Sarà un impegno durissimo, perchè Piacenza è una grande squadra che ha dimostrato di saperci mettere alle strette quando le entra il servizio, ma abbiamo le risorse per tornare ad imporre il nostro gioco”.
Claudio D’Addio