
Il 26 Maggio si è tenuta ad Aversa presso il palazzo Parente (complesso risalente al tardo Rinascimento con un ampio giardino di circa 1000 metri quadrati), un interessantissimo convegno dell’associazione Maria Cristina di Savoia. Si tratta del convegno di chiusura anno sociale dell’associazione ed ha avuto come tema “La Donna e la salvezza del mondo nelle opere di Gertrud von Le Fort” con relazione di Rosa Morelli. La Prof.ssa Rosa Morelli insegna teologia presso la pontificia facoltà archeologica dell’Italia meridionale e presso l’istituto superiore di scienze religiose “San Roberto Bellarmino di Capua”. Ha pubblicato per l’edizioni “Insegno” studi su Caravaggio, Giotto, Masaccio, Van Gogh e Velasquez, su riviste scientifiche italiane e straniere ed ha partecipato a convegni nazionali e internazionali. È presidente dell’associazione culturale “Il Tutto nel frammento”. Guida con altri collaboratori “Il salotto Morelli”, luogo di incontri culturali teso alla valorizzazione di quanto veramente conta per l’uomo e per la città di Napoli. Dal mese di Aprile è presidente del convegno Maria Cristina di Savoia sezione Napoli Capodimonte.
La lezione è stata incentrata sulla figura di Gertrud von Le Fort (Minden, 11 ottobre 1876 – Oberstdorf, 1º novembre 1971) teologa, poetessa, scrittrice. La quale ha compiuto studi di teologia e filosofia presso l’Università di Heidelberg e, in seguito, a Berlino. Di religione Luterana si è convertita al cattolicesimo nel 1925.
In particolare si è fatto riferimento ad alcuni suoi romanzi più importanti tra cui: L’ultima al patibolo, La figlia di Farinata, La donna eterna, Il lino della Veronica, La corona degli angeli, Le fontane di Roma. La conversione al cattolicesimo indubbiamente apre il cuore della scrittrice tedesca verso un amore che non ha confini, non conosce limiti ed è capace di seguire le strade più impensabili pur di guadagnare una sua creatura. E da sottolineare il fatto che tale conversione è stata influenzata da due personaggi: la filosofa e mistica tedesca Edith Stein, di origine ebraica anch’ella convertita al cattolicesimo con cui era molto legata, e da papa Pio XII, che ebbe modo d’incontrare.
La Prof.ssa Morelli ha letto vari estratti dei suoi romanzi più celebri, soprattutto quelli maggiormente autobiografici dell’autrice ed ha fatto riferimento al percorso spirituale che coinvolge le protagoniste, donne combattute e fragili anche se di straordinario temperamento. La croce assume un’importanza notevole e si erge al centro delle storie. La croce vista come profondo atto misericordioso nei confronti della fragilità umana. La donna nell’attimo in cui sta cambiando il corso degli eventi, si abbandona al silenzio di Dio che è la voce più possente dell’universo intero. Restituisce sempre l’amore spesso strappato dai bisogni terreni.
Da sottolineare anche la particolare devozione per la vergine santa, verso la quale si fonda il suo concetto di donna. Gertrud von Le Fort afferma che «Maria [..] non è soltanto oggetto di venerazione religiosa, ma è la stessa religiosità […] è la potenza d’offerta del cosmo sotto l’aspetto muliebre». Riscatta dal peccato originale Eva, sostiene infatti: Eva non personificò mai il male in sé – infatti l’angelo la precedette nel peccato – ma condivide col demonio il potere di corrompere seducendo. La seduzione è capriccio, ossia il contrario della dedizione».
Gertrud è stata una mistica di grande spessore umano e spirituale che rientra a pieno diritto tra le donne di maggiore influenza in anni in cui si annunciava il naufragio dell’Occidente e della nazione tedesca.
La sua visione della donna rifugge da qualsiasi stereotipo e si rivela come lo sguardo più acuto di tanti discorsi sul femminile. La professoressa Morelli ha sottolineato il messaggio delle sue opere : è soprattutto un invito nei confronti dell’universo femminile e dell’umanità intera ad osare di esser donna fino in fondo, sì che «il volto della donna, riappaia sulla fisionomia dell’uomo […] il comparire della linea di Maria anche nei tratti dell’uomo». Tale invito ad osare sfugge da un concetto puramente femminista e spalanca le porte all’amore verso l’umanità intera. La donna che scopre al momento opportuno il proprio volto coperto da un velo suggestivo e misterioso si apre con amore verso l’universo maschile. Ed è proprio questo il compito superiore che le è stato affidato, da cui ha origine la vera salvezza del mondo.
Questa interessantissima lezione tenuta magistralmente dalla Prof.ssa Morelli fa da tramite verso i progetti dell’associazione Maria Cristina di Savoia che riprenderanno a settembre e che vedranno la donna al centro degli incontri culturali.