
Parte dalla provincia, ma si spera arrivi presto anche in città, un’ondata “green” che ha coinvolto l’Assessorato all’ambiente stabiese. Il progetto per il quale si sta battendo con grande entusiasmo l’Assessore Nicola Corrado riguarda gli orti urbani. Si tratta di un’esperienza molto diffusa all’estero, soprattutto in Francia, Germania e in altri Paesi europei , che coordina due aspetti socioambientali di grande interesse. Questi luoghi, infatti, rappresentano tanto occasioni per la coltivazione, anche biologica a chilometro zero, per aiutare i cittadini e gli agricoltori in tempi di crisi, ma si traducono anche in spazi di condivisione, che offrono un’opportunità di vivere la prossimità e il senso del vicinato all’interno di un quartiere. Ben venga, quindi, il proliferare di questo fenomeno, specie in zone degradate o periferiche dove si avverte grande necessità di creazione di un network solidale tra gli abitanti. Definiti i primi “orti sociali”, non tardano ad arrivare da Roma i primi regolamenti su come gestire queste realtà.
I singoli lotti, purchè non superino i 60 metri quadrati, vengono assegnati alle associazioni interessate a titolo gratuito e per la durata rinnovabile di 6 anni, ma si vieta la vendita dei prodotti ricavati, così come è vietato introdurre coltivazioni OGM. Tornando alla nostra realtà campana, più precisamente al Comune di Castellammare di Stabia, vediamo come a questa iniziativa di forte impatto sia seguito un appello generale dell’Assessore all’ambiente Nicola Corrado. “Riprendiamoci le piazze” è stato il suo appello su Twitter pochi giorni fa, inscritto in quella che egli stesso ha denominato “rivoluzione ordinaria”. Sono molte le azioni svolte, dunque, e quelle in procinto di essere portate a termine, con grande impegno e massima determinazione verso un disegno tanto ambizioso quanto lodevole, che non può che aprire gli occhi di tutta la Regione verso una realtà più sostenibile e verso la cooperazione.