[dropcap]I[/dropcap]l Corpo Forestale dello Stato ha effettuato controlli a campione in alcuni esercizi commerciali della Val di Chiana, in provincia di Arezzo, per verificare la correttezza di quanto indicato sulle etichetta delle bottiglie di olio extra-vergine di oliva. Proprio durante uno di questi controlli il personale del Comando Stazione Cfs di Monte San Savino ha rilevato la presenza di una etichettatura ingannevole su 2mila bottiglie di extravergine, che sono state ritirate dagli scaffali. In particolare andando ad esaminare tutta la documentazione relativa ad un lotto di olio extravergine di oliva Igp Toscano presente sugli scaffali di alcuni esercizi commerciali, documentazione fornita dal Consorzio di tutela dell’olio extravergine Igp Toscano, i Forestali hanno rilevato come l’anno di produzione indicato in bottiglia, il 2011, fosse errato. In realtà l’olio era del 2010.[divider] Per questo è stata elevata una sanzione amministrativa da 6mila euro a carico del responsabile mentre le bottiglie di olio con etichettatura mendace, circa 2mila pezzi, sono state immediatamente ritirate dal mercato. Il Cfs sottolinea che il prodotto era di ottima qualità e pertanto non c’erano problemi di sicurezza alimentare per gli acquirenti: era ingannevole solo l’etichettatura. In un altro controllo, svolto questa volta presso un frantoio, gli agenti del Corpo Forestale dello Stato hanno rilevato carenze documentali circa la menzione facoltativa “estratto a freddo” e la gestione del registro di carico e scarico, elevando una sanzione amministrativa per mille euro e diffidando i gestori del frantoio al riallineamento dei registri. Anche se i prodotti ritirati, potenzialmente non pericolosi per i consumatori, in un periodo di frodi alimentari come questo, che ha visto importanti scandali concernenti le carni equine ed i famosi Fish and Chips, gli utenti, preoccupati, non si sentono più al sicuro anche se per un’ etichetta sbagliata. Ben vengano quindi i controlli a tappeto su tutti i prodotti alimentari…e non. Ben vengano le sanzioni e, nella peggiore delle ipotesi, ben vengano le manette.
Bruna Di Matteo