
Alzi la mano chi non ha avuto ricevuto “strani” addebiti sul credito residuo del proprio cellulare. Pare sia – finalmente – giunto il momento di dire basta a queste ingiustificate decurtazioni del credito residuo, grazie alle numerose denunce giunte all’Autorità Garante delle Telecomunicazioni, da parte di centinaia di utenti.
Cerchiamo di capire cosa si nasconde dietro questa vicenda: molti utenti hanno denunciato costi imprevisti in bolletta o direttamente sul credito residuo a causa di attivazioni di “servizi premium” spesso identificati anche con la sigla REP, mai richiesti. Basta semplicemente cliccare su un banner pubblicitario o semplicemente navigare su una pagina internet dal proprio smartphone, che improvvisamente e senza alcuna richiesta esplicita, si attivano abbonamenti settimanali o piccoli addebiti di €0,30-0,40 centesimi di euro che, accumulandosi, possono arrivare anche a decine di euro mensili.
Dicevamo che grazie alle centinaia di denunce presentate all’Agcom da utenti imbestialiti, l’Autorità si è finalmente decisa ad intervenire in materia con la pubblicazione di una delibera, che pubblicherà questo mese, fornendo nuove regole a tutela degli utenti finali. Inoltre, sempre a Gennaio, terminerà l’inchiesta aperta dall’Antitrust lo scorso luglio contro tutti gli operatori telefonici e società – spesso a loro collegate – che fornisco tali servizi anche se, sarebbe più opportuno definirli “disservizi”.
Ma veniamo agli operatori coinvolti,praticamente tutti. Al primo posto troviamo l’operatore cinese H3g, seguito da Tim,Vodafone e Wind.
L’intento dell’Antitrust è di accertare se vi è una violazione – sarebbe una novità assoluta – nel comunicare a società terze i numeri telefonici dei propri utenti. Dal canto loro, gli operatori, si difendono affermando di utilizzare già da tempo delle “contromisure” per tutelare i propri utenti ma, evidentemente alla luce di quanto accade quotidianamente, con scarsissimo successo.
Non ci resta che attendere l’evolversi della vicenda ma soprattutto, fare molta attenzione alle pagine web in cui navighiamo e tenere d’occhio il credito residuo.