
Nella offerta per la gestione di Alitalia, entra in gioco Atlantia dando mandato all’ amministratore delegato, Giovanni Castellucci, di approfondire la sostenibilità e l’efficacia del piano industriale relativo ad Alitalia, inclusa la compagine azionaria e il team manageriale e gli opportuni e necessari interventi per un duraturo ed efficace rilancio della stessa.
Allo stato attuale, la certezza, confermata anche al vicepremier Luigi Di Maio, è che la maggioranza assoluta della nuova Alitalia sarà in mano pubblica.
Alle Ferrovie farà capo una quota del 35%, al MEF con la conversione in equity di parte del prestito ponte, una quota del 15%, a Delta una quota che oscilla tra il 10 e il 15%.
Conti alla mano, si tocca quota intorno al 60-65%.C’è da capire come completare il tassello mancante.
Il tempo però stringe ma Di Maio professa ottimismo: “Confidiamo per il sì”, di arrivare alla scadenza del 15 luglio per Alitalia con offerte certe e valide.
Il Vice Premier Di Maio costretto a mandare giù il rospo.

Una partita, quella che riguarda Alitalia di per sé già delicatissima, che viaggia parallela ad un’altra ancora più bollente, quella sulla revoca delle concessioni autostradali ad Aspi più volte sbandierata da Luigi Di Maio che proprio nei giorni scorsi era tornato pesantemente all’attacco del gruppo autostradale.
“Il giorno in cui verranno revocate le concessioni al gruppo che controlla Autostrade per l’Italia, come promesso dopo il crollo del ponte Morandi quell’ azienda avrà delle difficoltà, perderà valore in Borsa”. E quindi, sostiene il vicepremier, “se li mettiamo dentro Alitalia, faranno perdere valore anche ad Alitalia, faranno precipitare gli aerei”. Insomma, in caso di revoca, dice, “Atlantia è decotta, non può essere coinvolta” nella partita Alitalia, aveva detto pochi giorni fa il leader pentastellato.
Il Ministro Tria è a favore dell’ingresso di Atlantia in qualità di partner forte.
Il Ministro Salvini è d’accordo con l’ingresso di Atlantia in Alitalia in quanto partner industriale serio. L’Italia è un Paese stupendo che ha nel turismo le sue risorse principali, quindi il traffico aereo è fondamentale e ci sono in gioco 11.000 posti di lavoro”, ha detto il Vicepremier a “Radio Anch’io” su Rai Radio 1.
Il finale su Alitalia è ancora tutto da scrivere, ma in un mare di incertezze campeggia una amara certezza: i contribuenti italiani si preparano a sborsare altri quattrini, un altro miliardo per il salvataggio di Alitalia aggiornando a 9 miliardi il totale dei soldi pubblici bruciati dall’ ex-compagnia di bandiera, che tornerà pubblica grazie alla rinazionalizzazione gialloverde.