

Quello visto sabato sera al San Paolo contro il Parma è stato il Napoli più brutto della stagione, più brutto anche di quello visto a Londra contro l’Arsenal. Nessuno degli undici azzurri riesce a salvare la faccia, forse i soli Behrami e Reina riescono a strappare la sufficienza, il resto della squadra offre una prestazione molto mediocre. Non funziona la catena di destra con Maggio e Callejon, infatti gli azzurri provano a pungere soprattutto dalla sinistra dove Insigne è a tratti irritante. Pandev da vice Hamsik non riesce ad illuminare la scena e mettere Higuain nelle condizioni di battere a rete. Le uniche occasioni l’argentino se le procura praticamente da solo, ma Mirante gli nega il goal in due occasioni.[divider]Nel secondo tempo Benitez prova a cambiare qualcosa inserendo prima Hamsik, che dopo pochi minuti lascerà il campo azzoppato dal cognato Walter Gargano. Il tecnico spagnolo le prova tutte ed inserisce Mertens e Zapata, ma i cambi arrivano troppo tardi a nostro avviso, magari inserire il folletto belga un po’ prima al posto di un Insigne in giornata no sarebbe stato molto più utile. Con il Napoli tutto riversato in attacco arriva il goal del Parma. Cassano fa trenta metri palla al piede, Britos non chiude preoccupandosi più di marcare Biabiany in appoggio a destra e Inler che dovrebbe aiutare il difensore tarda a rientrare. Al fuoriclasse di Bari vecchia non par vero di godere di questa splendida libertà e infila in diagonale l’incolpevole Reina. Gli azzurri provano a rimettere in piedi la gara e sfiorano il pareggio con una punizione di Mertens che accarezza la traversa. È l’ultimo sussulto di una partita brutta, che allontana gli azzurri dalla vetta e accorcia la classifica. Ora l’Inter è a soli 2 punti dagli azzurri, la Roma con una partita in meno è lontana di quattro lunghezze e la Juventus, momentaneamente al comando, è a sei punti.[divider]Ora agli uomini di Benitez spetta il difficilissimo compito di andare a fare risultato – domani sera – all’Iduna Park (ex Westfalenstadion) contro il Borussia Dortmund per ottenere la matematica qualificazione agli ottavi di finale di Champions League.
Luca Cangiano