[dropcap]”[/dropcap]Individuazione e neutralizzazione di attacchi cibernetici su larga scala”: questo lo scenario operativo scelto dalla Nato per l’esercitazione denominata “Locked Shields 2013”, che ha visto riunirsi a Roma in questi giorni gli esperti in criminalità informatica del Nato Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence di Tallin, in Estonia.
L’esercitazione, che per l’Italia è stata diretta dal Comando C4 Difesa con il supporto del VI Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, ha avuto termine presso il Comando Interforze C4 Difesa di Roma. Concepita nell’ottica della cooperazione multinazionale nel campo della cyber defence, l’esercitazione è stata finalizzata all’addestramento e al coordinamento tra gli specialisti di settore, civili e militari, nella gestione delle emergenze informatiche, con particolare riguardo all’individuazione e alla neutralizzazione di attacchi cibernetici su larga scala. L’attività, a carattere internazionale, ha visto la partecipazione di team appartenenti a 9 Stati (Italia, Olanda, Germania, Spagna, Lituania, Polonia, Slovacchia, Estonia, Finlandia), oltre al Nato Computer Incident Response Capability Techical Centre (Ncirc-Tc).
Ambientata in uno scenario di crisi, in questo caso, un paese extraeuropeo, nel quale alcune squadre di esperti di una coalizione sotto egida Onu operavano per proteggere le reti informatiche appartenenti a organizzazioni umanitarie dall’attività di hacker locali, l’esercitazione si è basata sulla gestione di emergenze informatiche della più svariata natura, come attività di disturbo, hacking e veri propri attacchi alla sicurezza delle reti informatiche sia militari che civili.
L’esercitazione, che risulta essere la seconda di questo tipo alla quale partecipa l’Italia, “ha costituito un’occasione di approfondimento e di confronto su un tema, quello della sicurezza cibernetica, che è da tempo una delle priorità tra i Paesi dell’area euro-atlantica, impegnati – dichiarano allo Stato Maggiore della Difesa – nel garantire una risposta integrata ed adeguata ad una minaccia, quella informatica, sempre più diversificata e sofisticata”.
Dunque, un’ esercitazione atta a scongiurare un pericolo serio e plausibile che potrebbe essere il nuovo modo per il terrorismo di creare problemi.
Vincenzo Nigri