Bagnoli si “libera” degli americani, i suoi storici liberatori.
Il luogo simbolo della guerra mondiale, la base Nato di Viale Giochi del Mediterraneo è stata sgombrata da circa un anno e a breve tornerà nelle mani dei cittadini napoletani.
Abbiamo parlato col Consigliere di SEL della X Municipalità Bagnoli- Fuorigrotta nonché Presidente della Commissione Grandi Eventi, Massimo Minopoli per capire l’impatto che il recupero di questa vasta zona avrà sulla popolazione del quartiere.
“Dopo oltre 60 anni finalmente il simbolo della guerra e della chiusura verso il cittadino napoletano si apre a noi tutti. E’ una vittoria che non ci siano più gli americani, le loro armi e tutto quello che ciò rappresenta. E’ una grande conquista non avere più un presidio militare sul territorio e soprattutto che possa esserci accesso alla zona da parte di tutti. Peccato però che non ci sia ancora una reale visione progettuale a medio-lungo termine in merito alla destinazione d’uso della struttura” .
Al momento quello che è certo è che la Fondazione Banco di Napoli (proprietaria dell’area) ed il Comune di Napoli, in attesa delle decisioni della Regione Campania, organizza per il 1 Dicembre “Nat’a Bagnoli” un’ intera giornata di eventi dedicati a tutta la popolazione ed in particolare ai giovani. Sarà possibile dalle 11 entrare nell’area fino ad ora negata ai privati cittadini, fare una visita guidata attraverso i locali demilitarizzati, partecipare a laboratori ludici organizzati per i più piccoli, degustare prelibatezze enogastronomiche e assistere in serata al concerto del testimonial della “liberazione” Edoardo Bennato, bagnolese doc.
“Il Comune sembra aperto alle proposte venute dal quartiere – continua il consigliere Minopoli – interagendo e chiedendo il supporto alle realtà locali, sia musicali che associazionistiche. Si spera però in un reale coinvolgimento dei comitati e dei cittadini che tutti i giorni vivono e pagano la mancata riqualificazione e il mancato rilancio dell’area in termini sociali e occupazionali”.
Le proposte venute fuori ieri in conferenza stampa in merito al futuro dell’ex area Nato sono legate alla formazione, alla ricerca, al recupero dei ragazzi del carcere minorile di Nisida, allo sport e alla ricettività turistica. Ma è evidente che senza progettualità e senza l’avvallo definitivo delle istituzioni regionali le parole sono vuote. Come ha detto Edoardo Bennato durante la presentazione dell’evento “questa è l’ultima occasione per gli abitanti del quartiere”.
Emanuela Nicoloro