[dropcap]R[/dropcap]eazione immediata del Napoli di Benitez che espugna la Genova rossoblu e può finalmente archiviare la gara casalinga col Sassuolo alla voce “episodi”, dimostrando ancora una volta di poter insidiare la Juventus nella corsa allo scudetto. Infatti a Genova gli azzurri hanno dato prova di grande maturità, prendendo le redini del match con la doppietta di Pandev dopo soli 25 minuti e gestendo il risultato senza correre pericoli, cosa che ha permesso agli azzurri di dosare le forze in vista dell’impegno di martedì sera che vedrà il Napoli fare visita all’Arsenal di Wenger nel secondo turno di Champions League. [divider]Proprio l’imminenza dell’impegno europeo rende il successo del team partenopeo ancor più importante e significativo dato che Benitez ha lasciato in panchina i suoi uomini migliori preferendo, all’esordio stagionale, Zapata ad Higuain e Pandev ad Hamsik. Tuttavia c’è da sottolineare che questa volta il turnover effettuato da Benitez è stato meno corposo e più prudente rispetto alla gara col Sassuolo. Difatti la fase difensiva degli azzurri con Albiol, Britos e Behrami in campo è parsa molto più solida ed efficace, palesando ancora una volta l’imprescindibilità dei suddetti per la squadra che invece non ha sofferto il mancato utilizzo di Higuain ed Hamsik.[divider] Insomma, il rimpianto per i due punti persi contro gli emiliani è forte e si può rimproverare a Benitez la scelta di non aver schierato Behrami, o almeno uno tra Britos e Albiol, a protezione della coppia Fernandez-Cannavaro, preferendo ancora una volta gli esausti Hamsik ed Higuain. Una scelta, questa, sicura dato che la rosa azzurra nel reparto avanzato dispone di alternative che non avrebbero fatto rimpiangere i titolari, come si è visto a Genova, mentre in difesa si vive una situazione diametralmente opposta. Ovviamente, però, “piangere sul latte versato” è inutile e deleterio, quindi tocca guardare a ciò che c’è di buono; ovvero che difficilmente si ripeterà quanto accaduto contro gli emiliani e che il turnover non ammette eccessi ma solo moderazione.
Luigi Testa