
Una sfida quella lanciata dalla città di Napoli che sceglie la cultura come ripresa sociale ma soprattutto economica, in un momento estremamente difficile per tutto il Paese.
Il progetto, presentato e accolto dalla Regione, si pone come obiettivo quello di rilanciare una tradizione umanistica ed intellettuale, promuovendo la cultura come porto sicuro dove rifugiarsi ogni qual volta ci si sente soli. In un tempo così incerto e timoroso come quello che stiamo vivendo noi oggi a causa dell’epidemia, la cultura è uno dei migliori segnali di ripartenza a cui guardare con fiducia, e uno dei segnali di rinascita più forti che si possano immaginare.
Quest’iniziativa culturale inaugurata per la prima volta nel 2018 giunge quest’anno alla sua Terza Edizione dopo esser stata rinviata ben tre volte a causa dell’emergenza Coronavirus. La città di Napoli tornerà ad accogliere editori, scuole, scrittori e quella comunità di lettori che non si è mai arresa e che non ha mai smesso di incontrarsi, anche se virtualmente, intorno alla lettura.
L’edizione 2021 del Salone del Libro e dell’Editoria di Napoli quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, sarà organizzata in maniera diversa rispetto agli altri anni: tutti gli stand saranno, infatti, allestiti all’aperto, senza rinunciare ai grandi numeri, l’ultima settimana di giugno, in largo anticipo rispetto ad altri eventi culturali programmati a Torino e nel resto d’Europa. Confermata, intanto anche la location del Salone del libro 2021 di Napoli, Piazza del Plebiscito e Palazzo Reale, uno dei luoghi simbolo della città partenopea.
Stesso team quest’anno nell’organizzazione dell’evento: l’Associazione culturale Liber@arte di cui fanno parte gli editori Alessandro Polidoro, Diego Guida, vicepresidente dell’Associazione, Rosario Bianco e Antonio Parlati i quali guardano a quest’iniziativa con fiducia e speranza per lo più verso il futuro culturale e artistico della nostra città. Mai come oggi, afferma il vicepresidente dell’Associazione italiana Editori, Diego Guida, abbiamo bisogno di promuovere iniziative di questo tipo sul territorio affinché la cultura non ci abbandoni e soprattutto affinché ci faccia rinascere, e ripartire, in un momento di crisi economica e sociale globale.
In un contesto così difficile come quello che stiamo vivendo oggi non può di certo mancare un focus sulle poesie e sui racconti di chi con gli occhi, con il cuore e magari sulla propria pelle ha vissuto l’esperienza pandemica. È il caso di ricordare lo scrittore cileno ucciso dal Coronavirus, Luis Sepùlveda, scelto come protagonista indiscusso dell’edizione 2020 prevista dal 2 al 5 aprile, e poi rimandata ad ottobre. In onore della scomparsa dello scrittore cileno, morto per il covid, è infatti previsto all’apertura della manifestazione un omaggio al poeta.
Stanziati, inoltre, 300 mila euro da Palazzo Santa Lucia a sostegno di questa ed altre attività culturali in collaborazione anche con Scabec, la Società campana beni culturali , e prevista l’erogazione di un bonus integrativo fino a 1000 euro a sostegno delle edicole campane, tra le categorie di imprese maggiormente a rischio economico ma assolutamente preziose per il nostro territorio. Il tutto verso un unico grande obiettivo cioè quello di rilanciare la cultura, e far ripartire nel miglior modo possibile la città di Napoli.