
Auotorete clamorosa di Koulibaly
A campionato appena iniziato, la seconda giornata ha già offerto una partitissima. L’incontro tra i campioni e i vice campioni d’Italia: Juventus vs Napoli. La competizione, entrata subito nel vivo, ha lasciato alle antagoniste poco tempo per studiare le mosse e le relative contromosse. Sarebbe stata una classica sfida scudetto se si fosse disputata tra qualche mese, invece, il calendario l’ha anticipata in modo da proporre un test, un’occasione di verifica quanto ad equilibri, nuovi acquisti e condizioni fisiche.
Juve – Napoli, di sabato 31 agosto, è stata la prima dell’ex comandante Sarri alla guida dei bianconeri ma in contumacia, in quanto ancora trattenuto fuori dal campo, per motivi di salute, dallo staff medico del club. Un vero peccato. Avremmo preferito vederlo relazionarsi, nella nuova veste, con il suo recente passato, guardando i suoi ex ragazzi snocciolare quanto infuso nei tre anni di stanza partenopea.
Sebbene l’imprinting del nuovo tecnico non sia ancora rilevabile sulla squadra, questa si dimostra forte e con una rosa a dir poco abbondante. Talvolta tale caratteristica può non essere un vantaggio, provocando malumori e scelte non sempre condivise, ma questo non sembra essere un problema in casa Juve.
Padrona del campo si impone sin da subito dominando un Napoli che si perde in tre minuti di buio, dal 16’ al 19’, al termine dei quali si trova sotto di 2 reti. Mentre Szczesny fa un miracolo sul tiro di Allan, Meret non fa altrettanto sul tiro di Danilo, autore del primo gol bianconero. A seguire è il Pipita che, dribblando Koulibaly in area, tira a volo un pallone che si staglia sotto la traversa. La Juventus si attesta superiore ed alza il ritmo di gioco mentre il Napoli annaspa senza trovare una giusta reazione. Il secondo tempo si apre allo stesso modo e in aggiunta non rientra nemmeno capitan Insigne, rimasto negli spogliatoi per un risentimento muscolare. Al suo posto debutta Hirving Lozano.
Grandi individualità per la squadra di casa che il Napoli non riesce a contrastare con l’organizzazione. La difesa azzurra soffre, il senegalese, miglior difensore della scorsa stagione, non è ancora in condizione ottimale, il centrocampo non è all’altezza ed anche il reparto d’attacco fa una gran fatica. È il 62’ e CR7 sigla il 3 a 0. Se Ancelotti considerava questa partita una prova, dovremmo concludere che l’esito è alquanto deludente. Ma ecco che al 66’ scattano due minuti di black out anche per Bonucci e compagni. Sullo sviluppo di un calcio piazzato il greco Manolas accorcia per il Napoli e subito dopo, al 67’, è proprio il messicano Lozano a raddoppiare. Esordio notevole per el chucky! A circa metà della ripresa la squadra di Ancelotti sembra riprendersi dopo aver completamente ceduto il primo tempo. Grande prova di carattere e personalità che porta Di Lorenzo a pareggiare 3 a 3. Un risultato davvero imprevedibile, quando sembrava che la Juve avesse definitivamente chiuso la pratica senza tener conto della caparbietà degli azzurri capaci di riaprire il gioco con una rimonta spettacolare. Una curiosità: nel Napoli segnano i tre neo-acquisti. Ancora una volta Dela ci ha visto giusto!
Mancano ancora un paio di minuti di recupero, l’arbitro Orsato fischia l’ultima punizione per la Juve, Kalidou ci mette un piede di troppo, deviazione ed è autorete. Il gigante d’ebano si accascia mortificato in stato di shock. La rabbia sale per un risultato che lascia l’amaro in bocca ed una sensazione beffarda. Nel calcio, come nella vita, non sono ammesse distrazioni. Fa tutto il Napoli: prima sotto di 3 gol, poi rimonta in modo sorprendente ed infine regala 3 punti alla Juve.
Se recuperi una partita a Torino allo Juventus stadium vuol dire che ci sono tutti i presupposti per fare un buon campionato, però occorre essere più cinici e controllati e soprattutto utilizzare tutti i 90’ minuti di gioco e non soltanto una parte.