[dropcap]“N[/dropcap]apoli è dilaniata dal razzismo”. E’ quanto ha affermato in un’intervista Gaetano di Vaio, noto produttore cinematografico napoletano: “Un razzismo emulativo alimentato dai napoletani che vivono a Posillipo e a Chiaia e da quelli emarginati nelle periferie, a Forcella e ai quartieri spagnoli”. È così che appare la metropoli napoletana agli occhi del produttore, una città con due facce, appartenenti però alla stessa medaglia.
Centro e periferia a Napoli appartengono letteralmente a due “mondi” differenti, ultra-distanti tra loro: vivere a Posillipo o a Chiaia vuol dire non saper nulla di come si sopravvive a Scampia, a Forcella e ai quartieri spagnoli. La Napoli borghese di Posillipo e del Vomero prova un ribrezzo atavico per quella periferica, ma pretende di farsi paladina della cultura napoletana tout-court che ormai non conosce più, perché non gli appartiene.
Questa forma di razzismo è istintuale, semi-consapevole, ma consolidato e profondo. Le stazioni della metropolitana ne costituiscono un esempio, quelle di piazza Dante e del Vomero sono bellissime, quella di Scampia ha una facciata anonima e molto triste. Del resto quando è stata inaugurata la stazione di Scampia i vomeresi protestarono perché temevano e provavano terrore per l’invasione dei giovani periferici.
“I ricchi e i poveri napoletani si mescolano nella movida nelle strade del centro elegante il sabato sera – continua di Vaio- Si mescolano, ma non si incontrano, è un triste fondersi nel nulla”.
Per ridurre insofferenze e pregiudizi è necessario, secondo il produttore, investire sui giovani, facendo nascere una miriade di microimprese: “Fra i ragazzi dei quartieri spagnoli c’è una grande voglia di aprire locali, richiamare i turisti fra i vicoli, fermare gli scippatori, conoscere il diverso e farsi conoscere”.
Un esempio emblematico è l’antica trattoria Nennella, dove i proprietari hanno saputo aggregare centinaia di abitanti di varie zone e varie etnie, favorendo la nascita di imprese tutt’intorno.
“Suggerisco di spostare in periferia teatri, cinema, mercati, facoltà universitarie. Trasformare l’orrore urbanistico di Scampia in occasione di ricchezza guidando tour quotidiani per i turisti alle vele”.
Invano appellarsi alla politica, i politici non sono ovviamente da supporto ai giovani, sono sempre distratti e le casse del Comune sempre vuote.
Fortuna Russo