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Lunedì 14 luglio, alle ore 19, in seguito alle salatissime contravvenzioni inflitte dieci giorni prima alle librerie di Port’Alba, costrette a chiudere e a smontare le bancarelle che avevano in strada, si sono incontrati decine di giovani, studenti e cittadini per un “Flash book mob”, promosso dalle associazioni letterarie Librincircolo e La Bottega, già fautrici di “Ricomincio dai libri” (la Prima fiera del libro di San Giorgio a Cremano, prevista per il 20 e il 21 settembre a Villa Bruno), e finalizzato a mostrare il dissenso nei confronti della situazione. L’accusa rivolta ai librai, sicuramente fondata, è occupazione di suolo pubblico. La trattativa con il Comune per ottenere i permessi all’occupazione, protestano i commercianti, proprio in virtù della rilevanza storica delle bancarelle di libri di Port’Alba, è però in corso da mesi. Secondo alcuni sarebbero stati proprio i librai a denunciare l’utilizzo del suolo da parte di alcuni abusivi, secondo altre voci, dietro questa denuncia si cela il volto di un uomo potente. Il sindaco De Magistris si è dichiarato all’oscuro di tutto; il comandante della Polizia Municipale, Ciro Esposito, ha giustificato i suoi uomini, dicendo che “laddove si viene chiamati per un’irregolarità, si è costretti ad intervenire, senza fare distinzioni”. Intanto ora Port’Alba, patrimonio storico della città – vi si vendevano libri per strada sin dal ‘700 – appare deserta, i commercianti sono stati costretti a chiudere per non andare incontro ad ulteriori multe. Ai librai, infatti, è stato ordinato di pagare una multa di 117 euro al metro quadro, oramai salita a 170 euro al metro quadro, ma ciò che li spaventa di più sono i 1700 euro al metro quadro che dovranno pagare l’anno prossimo per il canone COSAP. Quel che è certo è che i napoletani questa volta l’hanno presa male: chiudendo le porte alla cultura si distrugge la città, già ferita da tante mancanze, e alla quale già sono state sottrtte, ultimamente, diverse librerie (ad esempio Loffredo e Guida). Si sono riuniti nel “luogo del delitto”, e hanno portato tutti un libro acquistato lì, da scambiare o semplicemente da mostrare agli altri, avvolto in una carta di giornale. “Lo scambio – dicono – sta proprio a significare l’importanza della lettura e della diffusione della conoscenza che ha sempre avuto come fulcro questa strada nel cuore della Napoli studentesca ed universitaria”. “La storia dei libri deve rimanere in questo luogo” – commenta il consigliere della II municipalità Pino De Stasio, nell’ambito dell’iniziativa “poeti a port’Alba”; tra gli striscioni più significativi sicuramente quello del gruppo di lavoro Diversamente uguali: “Non multate la cultura”. Durante il flash mob è stato inoltre dedicato un momento di raccolta al giovane Salvatore Giordano, colpito a morte da un calcinaccio caduto sabato 5 luglio dalla galleria Umberto I. All’evento hanno partecipato rappresentanti locali e nazionali del Partito Democratico, e Gianfranco Wurzburg, segretario organizzativo del Pd Napoli, ha sottolineato l’intenzione di lanciare una proposta all’attuale Amministrazione Comunale, finalizzata al rilancio dell’intera area del centro storico della città, da piazza Dante a via Duomo, da corso Umberto a piazza Cavour, dove vi sono decine di librerie storiche che rappresentano il borgo letterario della città. I manifestanti hanno voluto sensibilizzare non solo l’amministrazione, ma anche la cittadinanza, e il loro scopo è quello di organizzare un piano di collaborazione tra librai e case editrici, che possa aiutare la diffusione della cultura a Napoli.