[dropcap]N[/dropcap]apoli ormai è diventata la “città-gruviera”: un endemico disagio si fa sempre più forte nella città partenopea, ovvero il problema delle buche stradali. La città ne è praticamente piena, come piena è la lista degli incidenti e delle lamentele dei napoletani. Da via Scaglione (a Chiaiano) alle strade di Posillipo, da Ponticelli ad Agnano, senza trascurare il centro storico e le sedicenti isole pedonali. Le uniche strade indenni, almen per quel che concerne la carreggiate perchè i marciapiedi si presentano in condizioni disastrate, sono quelle del Lungomare Liberato chiuse però al traffico. E le problematiche si fanno ancora più serie con la pioggia che dà vita a dei veri e propri bacini artificiali cittadini. La “pecora nera” dei fossi napoletani è, senza ombra di dubbio la famosa e celebre via Marina in cui le voragini sono state addirittura misurate rivelando numeri inaccettabili: all’altezza del parcheggio Brin, direzione autostrade, ce n’è una larga 79 centimetri e profonda 8; Sotto il ponte della rampa, in direzione centro, 6 centimetri e circa 80 di larghezza. Ma la “cavità” più “spettacolare” è sita in via Reggia di Portici, piena d’acqua, larga oltre 2 metri e profonda 16 centimetri. La realtà più agghiacciante consiste nelle periodiche operazioni di riparo delle strade incriminate, che puntualmente, a ritmo ciclico, dopo pochissimo tempo ritornano a sprofondare negli abissi del sottosuolo napoletano. Il problema di fondo, per questi strani “ritmi biologici cittadini”, sta nella strategia di riparazione: a Napoli le buche vengono riempite tralasciando invece l’intero manto stradale. Numerose quindi le lamentele ed i danni a carico dei cittadini, costretti a pagare i danneggiamenti alle proprie vetture, somme che possono, talvolta, arrivare anche a più di 500 euro. Ma non si assiste solo ad un deterioramento di strade e veicoli, purtroppo anche le persone subiscono incidenti riportando ferite e lacerazioni anche molto gravi, in particolare durante i giorni piovosi con centralini del 118 che impazzano. Ad esempio, recentemente a Fuorigrotta un giovane è caduto dallo scooter in via Caio Duilio, una coppia ha fatto un capitombolo in via Cinthia e, dulcis in fundo, nel Centro storico si sonio registrati altri incidenti tra via Pignasecca, Salita Tarsia, Salita Trinità dei Monti, Quartieri Spagnoli fino al pauroso incidente in via Manzoni che ha ridotto quasi in fin di vita un motociclista. Insomma un bollettino di guerra. Inutile lamentarsi, difatti il sindaco ha spiegato più volte che per il risanamento del manto stradale sono necessarie cifre al di sopra delle possibilità del Comune. In sostanza la solita e cara mancanza di fondi per cui le ditte di riparazione sono costrette a restare ferme. La situazione creatasi ha davvero del paradossale, se non del comico, infatti dall’ufficio legale di Palazzo San Giacomo si apprende che le casse cittadine, lo scorso anno, sono state svuotate di quattro milioni e mezzo di euro per risarcire, appunto, dei danni provocati dalle buche sulle vie di Napoli. Con quattro milioni e mezzo di euro, sicuramente una buona parte delle ”strade-colabrodo” potrebbe essere ripianata, evitando anche incidenti e gli ingenti costi alla sanità. E non finisce qui: in questa infinita commedia iniziano a debuttare anche i primi casi di falsi incidenti; probabilmente oltre un milione e duecentomila euro del patrimonio comunale potrebbe essere finito nelle tasche di frodatori in quanto più del 30% dei risarcimenti per danni sull’asfalto potrebbe essere frutto di truffe seriali. A parlarne è il direttore commerciale Maurizio Pagano: «Abbiamo smascherato, per conto di altre amministrazioni comunali, migliaia di imbrogli. Soprattutto nel Lazio. E Napoli, che è sempre stata caratterizzata da questo tipo di problematica e le cui frodi alle assicurazioni, come è noto, rappresentano un vero e proprio ammortizzatore sociale, di sicuro rivelerà grandi sorprese. A mio parere non meno del trenta per cento dei risarcimenti sono frutto di frode. Allo stesso tempo Pagano si riferisce anche a sofisticati sistemi di indagine, grazie ai quali ha ottenuto numerosi successi in campo di indagine: «Xinsurance è il nostro pacchetto di servizi in grado di abbattere il numero delle frodi assicurative. Soprattutto quelle seriali. Il nostro staff e i nostri sistemi, a differenza dei sistemi anti frode classici già in opera presso altre strutture, partono con un approccio che è insieme criminologico, specialistico del settore e altamente tecnologico». Non ci sono parole davanti ad uno scenario del genere, se non dei rabbiosi e stizziti sorrisi da parte di chi è stanco di sostenere immani disagi e che non ha alcuna voglia di trascorrere le sue giornate con il timore di uscire di casa e cadere in qualche fossa che probabilmente il giorno prima non esisteva.
Bruna Di Matteo