[dropcap]N[/dropcap]uovi guai alle porte per Silvio Berlusconi, al centro di una nuova burrascosa vicenda: questa volta il Cavaliere è indagato per reato di corruzione dalla Procura di Napoli.
I fatti si sarebbero svolti durante la legislatura del Governo Prodi, sei anni fa. Tre milioni di euro pagati a Sergio De Gregorio, allora senatore dipietrista, per passare al Centrodestra e far perdere la fiducia al Governo in carica, ribaltando in questo modo la situazione politica. L’indagine della Procura partenopea è scattata durante l’ inchiesta sulle truffe sui finanziamenti per l’ Editoria che ha visto coinvolti Valter Lavitola e lo stesso De Gregorio. E proprio Lavitola ha dichiarato, in un interrogatorio svoltosi lo scorso 25 aprile, del “collegamento” tra Berlusconi e De Gregorio.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Il senatore del Pdl e Coordinatore del partito in Campania, Francesco Nitto Palma si è così espresso: “E’ il solito copione. Una vecchia storia, già archiviata alla autorità giudiziaria di Roma e ora riesumata da una Procura di Napoli territorialmente incompetente” . “Si tratta – ha continuato – di un fatto del 2006, privo di apprezzabilità penale, in ragione della sentenza della Corte Costituzionale sulla vicenda Petroli e, comunque, ribadendone l’inapprezzabilità penale, prescritto”.
Per quel che riguarda Silvio Berlusconi, alcuni elementi sulla presunta compravendita di senatori spunterebbero anche nel filone P3bis, nel quale sono coinvolti Ernesto Sica, ex assessore regionale, e Nicola Cosentino, ex coordinatore regionale del Pdl.
Il cavaliere si attesta, ancora una volta, come l’uomo più indagato della politica italiana. Si potrebbe dire che ormai Berlusconi fa collezione di indagini e processi come se fossero francobolli o figurine di calciatori.