[dropcap]S[/dropcap]i è spento ieri a Praga, all’età di 88 anni, Rudolf Battek, sociologo ceco, figura di spicco della dissidenza intellettuale dopo l’invasione sovietica della Cecoslovacchia, personaggio emblematico dell’attivismo politico ed autore di numerosi saggi. Nato il 2 novembre 1924, sociologo dell’Accademia delle Scienze cecoslovacca (1965-69) fu co-fondatore del KAN, “Club degli impegnati apartitici”, movimento democratico sorto durante la Primavera di Praga, lo stesso gruppo che insieme al K-231 rappresentò l’unica struttura politica indipendente nel 1968. Fu eletto deputato nel parlamento ceco negli anni 1968-69 e ben presto divenne il fautore di interrogazioni sull’occupazione sovietica. In seguito, privato dell’immunità parlamentare, fu arrestato e condannato per sovvertimento della repubblica il 25settembre 1969 insieme J. Tesar e L. Pachman . [divider]Rilasciato un anno dopo senza processo si vide nuovamente in manette per aver organizzato un volantinaggio in occasione delle elezioni politiche del 1971 e condannato a 3 anni e mezzo di carcere. Firmatario e portavoce di Charta 77, co-fondatore del VONS, venne arrestato ancora una volta nel 1980 e condannato a 5 anni e mezzo di carcere (14 giugno 1980-30 ottobre 1985) per sovvertimento della repubblica e aggressione a pubblico ufficiale, divenne in quei turbolenti anni anche il co-fondatore del Movimento per la libertà civile (1988). Riapparso sulla scena politica nel 1990, lottò come attivista per la debolscevizzazione della ragion di stato e fu designato come il portavoce intellettuale della tendenza socialdemocratica nel Forum Civico durante la rivoluzione di velluto, divenendo deputato e vicepresidente del parlamento federale. Dal 1992 si è ritirato dalla politica statale e si è dedicato esclusivamente all’attività pubblicistica. Infine, dal 1994 è divenuto presidente del Movimento europeista e co-fondatore del Club politico.
Bruna Di Matteo