Libanny Mejia Lopez, 29 anni, ed il figlio Leandro, 3 anni e mezzo, sono stati trovatimorti nella loro casa in via Paolo Segneri 4 a Milano, zona Lorenteggio. La giovane ragazza domenicana si trovava riversa in una pozza di sangue nel soggiorno del suo appartamento, nuda e con un profondo taglio alla gola. A scoprire il cadavere la madre, giunta presso la casa poiché la figlia non rispondeva alle sue telefonate. La porta era accostata e, alla vista del corpo inerme di Libanny, la donna di 51 anni ha urlato “Me l’hanno uccisa”, mettendo in allerta i vicini e chiamando le forze dell’ordine. Con l’arrivo degli agenti la seconda tragica scoperta in bagno: il cadavere del piccolo Leandro con la gola tagliata, con indosso il pigiama e su un fianco. Quindici sono state le persone sentite in commissariato, tra cui la sorella ed il fratello della vittima.[divider] Ma il vero colpevole è Victor Hugo Menjivar che, dopo un interrogatorio molto lungo, ha confessato il duplice omicidio. L’uomo, un salvadoregno di 37 anni sposato e con un figlio, era amico della ragazza. Lunedì sera, dopo aver cenato insieme ed aver bevutopiù di venti birre (come lui stesso confessa), ha tentato un approccio con Libanny, la quale, però, ha respinto l’amico di famiglia. Complice l’alcol, Menjivar ha preso un coltello da cucina sgozzando la domenicana e nascondendo il corpo dietro il divano. In un secondo momento, la decisione di uccidere anche il piccolo Leandro che poteva rappresentare un testimone scomodo, a suo parere. Dopo il duplice omicidio, ha lasciato la casa ed ha nascosto il coltello in via Primaticcio. La convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere è ciò che è stato chiesto, per il momento, dai pm. L’uomo è accusato di duplice omicidio volontario, aggravato da motivi futili.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui