“Meno male è lunedì”:ultimo film di Vendemmiati nel carcere di Bologna
Casinò saragozza
Migliori Casino Europa: Uno dei problemi incontrati dai giocatori di casinò sudafricani è il fatto che molti casinò online non accettano pagamenti o prelievi in Rand.
Si può dire se un sito è sicuro o no dal modo in cui appare nella barra degli indirizzi.
Quando si tratta di mettere uno sport una scommessa o giocare giochi da casinò, i migliori Montana gioco d'azzardo siti avete coperto.
Roulette copertura massima
Casinò Non Aams Boku
Senza dubbio, il Rizk Casino è già uno dei casinò online con pagamenti molto veloci.
Strategia Roulette Europea
Come ho detto in precedenza, alcune eccezioni potrebbero essere consentite dai casinò al momento del deposito di fondi da una carta comune, ma anche questa opzione dovrebbe essere comunicata in anticipo.
Slot Gratis Con Bonus Senza Deposito
Filippo Vendemmiati sta girando, dall’inizio di aprile, “Meno male è lunedì”, all’interno del carcere della Dozza, in Bologna. L’uscita del film è prevista per il prossimo autunno. Vendemmiati, regista di “È stato morto un ragazzo”, (miglior documentario nel 2011 grazie al quale Vendemmiati ha ricevuto il David di Donatello), e “Non mi avete convinto”, del 2012, che racconta la vita dell’ormai novantenne Pietro Ingrao. Il carcere di Bologna si distingue dagli altri perché al posto dell’ex palestra è stata costruita un’officina dove ex operai, ormai in pensione, insegnano ciò che concerne la loro attività a una quindicina di detenuti, regolarmente assunti con un contratto nazionale metalmeccanico. L’iniziativa è stata voluta e sostenuta da tre aziende bolognesi, leader del settore packaging: GD, IMA spa e Marchesini Group. Il giorno più triste della settimana è il venerdì: segue il week end e i carcerati non sanno come trascorrere le 48 ore; mentre, chiaramente di lunedì c’è la gioia di tornare a lavorare. Perché il lavoro è dignità, impegno, dedizione, distrazione, obiettivo. [divider]Tutto ciò, è reale ed è sotto l’occhio della telecamera di Vendemmiati. La speranza è dare una prospettiva, un futuro a chi, come molti internati, non vede una via d’uscita. Poter ripartire, poter ricostruire una vita, imparare a fare qualcosa per non rischiare, uscendo dalle case circondariali, di ricadere nel vortice della criminalità. I carceri italiani, di cui attualmente si parla per quanto riguarda i temi del sovraffollamento e dei maltrattamenti nelle incommentabili e raccapriccianti celle zero, sa offrire anche altro: “storie di viti e di vita”, come si legge nel trailer del film. Del resto, lo scopo dei luoghi di detenzione dovrebbe essere esattamente questo: dare la possibilità ad una persona che ha sbagliato, (e che è giusto dunque che sconti la sua pena con la detenzione), di imparare che c’è una “retta via” e che è possibile raggiungerla per tutti. Un messaggio importante e un film che dovrebbe portare, chi di dovere, a riflettere.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
Nata a Napoli, si è laureata nel 2010-2011 in Conservazione dei beni demo-etno-antropologici; tesi di laurea in Antropologia visiva; relatore: Stefano Francia di Celle e correlatrice Helga Sanità. Nel 2012 ha frequentato a Roma, presso la Scuola di Cinema Sentieri Selvaggi, un corso annuale di critica cinematografica, avente tra i docenti Massimo Causo e Simone Emiliani, e un corso trimestrale di sceneggiatura con Franco Ferrini. Ha partecipato anche ai seguenti workshops: produzione con Filmon Aggujaro, sceneggiatura con Demetrio Salvi, Ufficio Stampa con Francesco Carlo, girare un’intervista con Massimo Latini e scrivere per la tv con Massimo Cerofolini e Francesca Primavera e a Napoli un corso di dizione e speaker radiofonico con Jampa Serino, presso la scuola Cinemafiction. Nel 2012-2013 ha frequentato un corso di giornalismo cinematografico presso la Scuola di Cinema di Napoli con Giovanni Chianelli. Specializzanda in Imprenditoria e creatività per cinema, teatro e televisione, ha conseguito uno stage in Ufficio Stampa con Roberto Conte, Capo Ufficio Stampa del Suor Orsola Benincasa. Nel 2013 ha partecipato al seminario “La freccia e il cerchio”, ideato e diretto da Edoardo Sant’Elia e il suo saggio è tra i testi selezionati per la pubblicazione del 2017. Oggi è redattrice presso Linkazzato.it, Campania Su Web e Corriere dello Spettacolo. Collabora inoltre con il sito Cinerunner.it.