[dropcap]M[/dropcap]ega-truffa scoperta nelle province di Napoli e Salerno: questa volta ad essere fraudolente sono state le assunzioni di lavoro. Infatti numerose aziende zootecniche dell’agro nocerino-sarnese,“ingaggiavano” italiani ed extracomunitari per ricavarne concessioni pubbliche da Inps e ministero dell’Interno. Nel caso degli immigrati clandestini, provenienti principalmente da Paesi del Nord Africa e dell’Est europeo, lo scopo dei reclutamenti fittizi era quello di ottenere, dal ministero, l’assegnazione o il rinnovo dei permessi di soggiorno che poi venivano utilizzati in favore degli extracomunitari, ovviamente in cambio di un cospicuo pagamento. Nello specifico, la dinamica della truffa ai danni dello Stato seguiva un iter ben pianificato: le aziende assumevano, per pochi giorni, numerosi braccianti agricoli stranieri ed irregolari fingendo contratti a tempo indeterminato rinnovati, accaparrandosi, in questo modo, il rilascio del permesso di soggiorno. I clandestini, ansiosi di essere regolarizzati, versavano circa 3mila euro ai mediatori della “compagnia” criminale che si prodigava scrupolosamente per adulterare la documentazione da presentare presso le Questure.[divider] Nel caso invece di 400 lavoratori italiani, le assunzioni fasulle avevano il malsano fine di riceve illegalmente i diversi benefici previsti per le prestazioni assistenziali e previdenziali Inps. La truffa è stata scoperta dal Nucleo anti-frodi carabinieri (Nac) di Salerno all’interno di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Cinque i responsabili finiti in manette, di cui due trasferiti in galera e tre ai domiciliari. Nello specifico, i destinatari delle sanzioni restrittive sono un imprenditore dell’agro nocerino-sarnese insieme alla sua convivente nata in Ucraina e vari consulenti aziendali. In totale i denunciati ammontano a 21, tutti reputati parte dell‘associazione finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il valore economico dell’attività illegale ammonta a circa un milione di euro. Nel frattempo sono già state eseguite, sia in provincia di Napoli che di Salerno, le confische di sette aziende dedite all’allevamento di animali, alla macellazione ed al commercio delle carni. Sigilli anche per tre terreni, sei esercizi commerciali e macellerie. Un mega-sequestro, questo, equivalente a oltre 772.468 euro. Le indagini sono state intraprese nel 2010 dopo il controllo di alcune industrie agricole che figuravano avere un modesto numero di operai, nonostante all’Inps risultasse l’assunzione di un elevato numero di lavoratori extracomunitari. [divider]Le ricerche hanno poi individuato ulteriori aziende operanti nel settore ed attive nella mega-frode permettendo così di rivelare l’intera organizzazione criminale, composta anche da persone del Nord Italia, con la “mansione” di procacciatori e di impiegati in centri di assistenza fiscale, che si sono occupati dell’ingaggio e della regolarizzazione dei cittadini irregolari con il provento di enormi somme di denaro. E non finisce qui: infatti sono state riscontrate anche gravi infrazioni nella gestione di terreni destinati all’allevamento di animali perché totalmente sprovvisti delle condizioni strutturali e delle misure di smaltimento dei reflui pluviali e zootecnici, costringendo i Carabinieri ed i veterinari, dopo i dovuti accertamenti tecnici, all’abbattimento di 47 capi bovini e suini privi di tracciabilità e contagiati da affezioni vescicolari. Una vera e propria industria malavitosa e priva di scrupoli che ha danneggiato lo Stato, i cittadini ed animali. Animali che ci hanno rimesso più di tutti, animali che sono stati abbattuti, animali ancora una volta vittime di una follia che ormai sembra essere all’ordine del giorno.
Bruna Di Matteo