[dropcap]“[/dropcap]Il necessario rigore dei conti pubblici va coniugato con una politica economica e fiscale orientata alla crescita, senza la quale tutte prospettive di risanamento e consolidamento della finanza pubblica diventano impraticabili”. E’ quanto ricorda il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, in occasione della data di presentazione del rapporto Ocse al Cnel.
“Bisogna spezzare la tendenza negativa della produttività e sostenere la competitività del sistema Paese. Per farlo è necessario – dichiara Petriccioli – ridurre il cuneo fiscale che grava sul lavoro e sulle imprese, e migliorare la frontiera di specializzazione produttiva della nostra economia attraverso la valorizzazione del capitale umano, puntando sulla formazione professionale e sullo sviluppo della democrazia economica e della partecipazione dei lavoratori. Bisogna, dunque, agire sia sulla domanda, attraverso la riduzione del carico fiscale sulle famiglie per favorire la ripresa dei consumi, sia sull’offerta, creando un contesto più favorevole e più attrattivo per nuovi investimenti produttivi, anche attraverso una fiscalità maggiormente selettiva che premi le imprese più responsabili sul piano sociale. Le risorse necessarie possono essere trovate attraverso un impegno straordinario di revisione della spesa pubblica, eliminando la componente improduttiva e lottando senza quartiere contro le tante inefficienze generate dalla corruzione, dai costi impropri della politica e dall’illegalità diffusa, soprattutto fiscale”.
Dunque, ridurre la pressione fiscale e valorizzare la formazione anche dei lavoratori. Una proposta che verrà ascoltata dal Governo Letta? Il lavoro è sempre stato al centro della ripresa economica. Forse non è sbagliato iniziare la ripresa partendo proprio dal produttività dei lavoratori, artigiani e piccoli imprenditori.
Vincenzo Nigri