[dropcap]U[/dropcap]na Villa Romana nel cuore del quartiere di Marianella, nell’area nord di Napoli. Non sono in tanti a saperlo, per alcuni sono solo “quattro pietre abbandonate in mezzo alle erbacce”. Eppure le mura di quell’area verde di via Federico Celentano, risalenti al I-II secolo d.C., sono custodi di un’epoca antica, di un vissuto che appartiene alla nostra identità più profonda, sono testimoni di un patrimonio storico-culturale che probabilmente in altre città italiane ed europee verrebbe osannato e valorizzato come luogo turistico e di interesse archeologico.
Potenzialità e storia che non possono dunque essere dimenticate nè snobbate. Per questo motivo il GAN (Gruppo Archeologico Napoletano), un gruppo di giovani volontari partenopei, ha deciso di portare alla luce i resti della Villa. E lo ha deciso a spese proprie, con operazioni di pulizia e bonifica fai-da-te: armati di scope, palette e guanti i ragazzi hanno tolto dall‘ area abbandonata rifiuti di ogni genere, copertoni, rovi, erbacce ed hanno iniziato a scavare giorno e notte facendo venir fuori pian piano pareti e pavimentazione. E pensare che circa 7 anni fa, in occasione del Maggio dei Monumenti, un cenno di ripristino è stato pure avviato per la Villa di Marianella, ma poi “passato il santo, passata la festa”, come si suol dire. All’improvviso tutte le attività di recupero si sono fermate, e i resti sono stati gettati nel dimenticatoio, nel completo disinteresse delle istituzioni e dei cittadini. Un altro paradosso in una città che sembra oramai vivere di paradossi.
“Ad aprile abbiamo preso la Villa sotto la nostra ala protettiva e ci siamo armati di buona volontà per ripulire e riportare alla vita gli scavi– afferma Serena Russo, volontaria GAN – Spesso riusciamo a coinvolgere anche le scuole che vengono a darci una mano ma sappiamo che potrebbe esser fatto molto di più. Allo stato attuale noi rivolgiamo un appello alle istituzioni: non chiediamo fondi ma quanto meno di sostenerci e di metterci a disposizione mezzi per poter continuare e mantenere la nostra opera”.
Intervista a Serena Russo, volontaria GAN
L’intervista telefonica su radio Kiss Kiss Napoli
Paola Di Matteo