
E’ fresca di nomina a Presidente dell’Eni e già Emma Marcegaglia si trova sotto i riflettori per un fatto che farà sicuramente discutere. La Marcegaglia BuildTech di Viale Sarca 336 a ridosso dell’area industriale di Sesto San Giovanni alle porte di Milano – di cui la Marcegaglia è vice Ceo – chiude entro la fine dell’anno.[divider]L’azienda produce manufatti di acciaio per aziende tra cui pannelli, profilati e coperture per tetti e la sua chiusura comporterà la perdita del lavoro per 169 persone. Dopo aver licenziato i lavoratori di Taranto che operavano nel settore del fotovoltaico e dei pannelli solari, l’ex Presidente di Confindustria, ha messo le mani anche sullo stabilimento milanese.
Le sigle sindacali si sono mosse e con la Fiom Cgil in capo hanno già detto di voler dare battaglia e che i lavoratori «non hanno alcuna intenzione di subire in silenzio la chiusura della fabbrica e i licenziamenti e alla notizia dell’annuncio aziendale hanno deciso di organizzarsi». Secondo la Fiom di Milano l’idea di Marcegaglia & Co. è quello di rendere la fabbrica un’area dismessa; secondo il Def, il Documento economico e finanziario appena varato dal governo Renzi, le aree dismesse precedentemente occupate da aziende in difficoltà godrebbero di un regime di facilitazioni e gratuità per gli eventuali cambi di destinazione d’uso, nel rispetto delle esigenze di tutela del paesaggio e dei volumi esistenti degli edifici. Lo stabilimento BuildTech, che pare si voglia appunto dismettere, è situato proprio nell’area attualmente definita Bicocca Village, zona di forte espansione edilizia; si aggiunga poi che alla fine di viale Sarca sorge un grande centro commerciale ed i conti per i sindacati tornano subito. Ma la lotta sarà dura; i lavoratori sono attualmente in assemblea permanente perchè temono per i propri posti di lavoro. In una nota sindacale a seguito dell’incontro con la dirigenza aziendale, i rappresentanti Fiom parlano di un semi ricatto rispetto ai tempi di chiusura ovvero «se non fate troppo casino, a settembre-dicembre, se invece provate a metterci i bastoni tra le ruote, subito» mentre il sindacato Fim Cisl addirittura paventa da parte della direzione BuildTech un incentivo all’esodo.[divider]La replica da parte della BuildTech non si è fatta attendere: l’azienda di Milano verrà chiusa ma tutti i lavoratori verranno trasferiti nella sede industriale di Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria, ad oltre cento chilometri da Milano. «Una decisione, quella di trasferirci e di non chiudere – dice il presidente della società Fabrizio Prete – che l’azienda ha preso con grande senso di responsabilità sociale proprio per garantire l’occupazione in un momento di grande crisi per il settore della siderurgia e dell’edilizia industriale, in particolare (…) sempre che l’attività non venga bloccata causando perdita di ordini e clientela».
I sindacati ed i lavoratori non ci stanno. La sede vicino Alessandria del Gruppo Marcegaglia produce guardrail e pannelli portone – quindi manufatti ben diversi da quelli prodotti a Sesto San Giovanni – ma soprattutto questa sede piemontese risulta avere già una quarantina di esuberi.
La situazione è tesa e restano al momento in bilico le 169 persone a rischio licenziamento o trasferimento forzato, con tutti i problemi logistici, organizzativi ed economici che ne conseguono.[divider]
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Le sigle sindacali si sono mosse e con la Fiom Cgil in capo hanno già detto di voler dare battaglia e che i lavoratori «non hanno alcuna intenzione di subire in silenzio la chiusura della fabbrica e i licenziamenti e alla notizia dell’annuncio aziendale hanno deciso di organizzarsi». Secondo la Fiom di Milano l’idea di Marcegaglia & Co. è quello di rendere la fabbrica un’area dismessa; secondo il Def, il Documento economico e finanziario appena varato dal governo Renzi, le aree dismesse precedentemente occupate da aziende in difficoltà godrebbero di un regime di facilitazioni e gratuità per gli eventuali cambi di destinazione d’uso, nel rispetto delle esigenze di tutela del paesaggio e dei volumi esistenti degli edifici. Lo stabilimento BuildTech, che pare si voglia appunto dismettere, è situato proprio nell’area attualmente definita Bicocca Village, zona di forte espansione edilizia; si aggiunga poi che alla fine di viale Sarca sorge un grande centro commerciale ed i conti per i sindacati tornano subito. Ma la lotta sarà dura; i lavoratori sono attualmente in assemblea permanente perchè temono per i propri posti di lavoro. In una nota sindacale a seguito dell’incontro con la dirigenza aziendale, i rappresentanti Fiom parlano di un semi ricatto rispetto ai tempi di chiusura ovvero «se non fate troppo casino, a settembre-dicembre, se invece provate a metterci i bastoni tra le ruote, subito» mentre il sindacato Fim Cisl addirittura paventa da parte della direzione BuildTech un incentivo all’esodo.[divider]La replica da parte della BuildTech non si è fatta attendere: l’azienda di Milano verrà chiusa ma tutti i lavoratori verranno trasferiti nella sede industriale di Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria, ad oltre cento chilometri da Milano. «Una decisione, quella di trasferirci e di non chiudere – dice il presidente della società Fabrizio Prete – che l’azienda ha preso con grande senso di responsabilità sociale proprio per garantire l’occupazione in un momento di grande crisi per il settore della siderurgia e dell’edilizia industriale, in particolare (…) sempre che l’attività non venga bloccata causando perdita di ordini e clientela».

I sindacati ed i lavoratori non ci stanno. La sede vicino Alessandria del Gruppo Marcegaglia produce guardrail e pannelli portone – quindi manufatti ben diversi da quelli prodotti a Sesto San Giovanni – ma soprattutto questa sede piemontese risulta avere già una quarantina di esuberi.
La situazione è tesa e restano al momento in bilico le 169 persone a rischio licenziamento o trasferimento forzato, con tutti i problemi logistici, organizzativi ed economici che ne conseguono.[divider]
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