[dropcap]Il[/dropcap] tribunale di Catania, su proposta della procura della Repubblica, ha ordinato il sequestro dei beni per un valore di 1 milione di euro riconducibili a Roberto Russo, detenuto per delitti di mafia ed a capo di un complesso meccanismo di traffico illegale di rifiuti in forma organizzata.
Russo è ritenuto un elemento di spicco del clan di stampo mafioso dei Cintorino, legato alla nota famiglia dei Cursoti, a sua volta gruppo gravitante nell’ orbita del potente clan dei “Cappello/Bonaccorsi” di Catania. L’uomo 48enne è stato messo agli arresti lo scorso gennaio nell’ ambito dell’operazione “Nuova Ionia” per i realti di associazione per delinquere di stampo mafioso; traffico di sostanze stupefacenti; delitti in materia di armi, contro il patrimonio ed in materia ambientale.
Gli inquirenti della Dia hanno inoltre dimostrato che Russo, in virtù del suo ruolo di alto livello ai vertici del clan, dirigeva “personalmente meccanismi volti all’ottenimento di illeciti profitti grazie all’infiltrazione mafiosa nel settore della raccolta dei rifiuti, sul territorio ricadente nella fascia dell’alto Jonio etneo”. Il sequestro ordinato riguarda in particolare due società attraverso le quali Russo operava direttamente nel settore della raccolta dei Rifiuti solidi urbani (Rsu), forte del potere di intimidazione derivante dalla sua appartenenza al clan mafioso Cintorino-Cursoti.
Vincenzo Nigri