
Un’ iniziativa, senza precedenti in Italia, sta riscuotendo un successo clamoroso. Infatti, l’Università Orientale di Napoli, già da alcuni giorni, ha attivato, gratuitamente, presso la propria struttura, una serie di corsi di specializzazione,ed anche di laurea, in molteplici discipline. La peculiarità, di tali corsi, consiste, nel fatto che essi, si rivolgono ad un “target” ben preciso: i migranti. L’obiettivo, dichiarato anche dalla professoressa Anna De Meo, presidente del Cicla, il Centro interdipartimentale di servizi linguistici e audiovisivi, è quello di “restituire un po’ di sano entusiasmo, soprattutto a delle persone che fuggono dai propri paesi d’origine, alla ricerca di una vita migliore, senza guerre e senza pericoli per la loro incolumità fisica. D’altronde, prosegue la De Meo, ciascuno di noi, lo farebbe. Nessuno continuerebbe a vivere, in un territorio falcidiato da combattimenti all’ultimo sangue, volto a sopprimere qualsiasi diritto alla libertà, alla gioia, alla vita. Bisogna aiutare queste persone in difficoltà, facendole sentire parte integrante della società. Ciò si realizza attraverso la cultura ed il dialogo:”.
Questo monito, è stato seguito, alla perfezione, sia dai docenti, sia dagli alunni, che sono, a dir poco soddisfatti, non solo nell’ apprendere nozioni elementari della lingua italiana o della lingua tedesca, essendo la Germania, una meta molto ambita, ma soprattutto nel sentirsi, per la prima volta, protagonisti di un progetto, che ruota, interamente, intorno a loro. Ed è qui che si cela la “funzione” svolta dall’ università: l’università non più vista come luogo di semplice ritrovo e di cultura, ma intesa come un’istituzione funzionale ai bisogni della collettività, che si faccia, davvero, carico delle aspirazioni, dei sogni e delle aspettative dei propri studenti, offrendo loro la possibilità di “guardar oltre” i propri limiti. Perché, in fondo, siamo tutti esseri sognanti!